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“Abbiamo scherzato…”. Conte abbassa la cresta e il deficit: “Da 2.4 a 2.04”

Giuseppe Conte annuncia le novità uscire dall’incontro con il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker: “Abbiamo recuperato alcune risorse finanziarie eravamo stati molto prudenti. E queste risorse finanziarie le stiamo utilizzando adesso per questa negoziazione. Siamo così scesi dal 2,4 al 2,04. Siamo un governo che rispetta gli impegni presi ma anche un governo ragionevole. E abbiamo messo sul tavolo della negoziazione una proposta”.

“Le misure entreranno in vigore come preannunciato. Nelle prossime ore continueremo a lavorare. Le variabili che riguardano anche un contesto più ampio non mi distraggono. Reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti”, sottolinea ancora il premier.

“Buoni progressi”. La Commissione ora “valuterà la proposta ricevuta questo pomeriggio” dall’Italia, fa sapere una portavoce della Commissione precisando che il lavoro proseguirà nei prossimi giorni. “L’incontro di oggi fa parte del dialogo continuo sul bilancio 2019 – ha indicato la portavoce comunitaria – il presidente Juncker ha ascoltato attentamente il premier Conte e gli argomenti presentati. Il lavoro continuerà nei prossimi giorni”.

Le anticipazioni sulla disponibilità del governo a ridurre il deficit hanno contribuito ad abbattere lo spread di oltre 15 punti in mattinata. Preoccupazione tuttavia era stata espressa da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, nel corso della colazione al Quirinale con il premier Conte e diversi ministri, parlando della trattativa del governo con la Commissione europea, aveva auspicato – si è appreso – che si possa trovare un accordo, perché la procedura d’infrazione rischia di creare problemi pesanti all’economia del Paese.

L’auspicio di Mattarella è stato condiviso dai presenti. Si è anche parlato di bilancio Ue con un allarme su alcune proposte di riforma dei meccanismi che potrebbero danneggiare in futuro l’Italia. Sul fronte parlamentare l’esecutivo sembra intenzionato ad accelerare i tempi.

E alla Camera ha posto la questione di fiducia sul decreto fiscale collegato alla manovra, già approvato dal Senato e non modificato a Montecitorio. L’Aula voterà la fiducia domani intorno alle 11.30 in modo da licenziare il provvedimento entro la serata.

 

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