Il settore dell’Industria 4.0 in Italia non è costituito solo da startup e PMI innovative, bensì anche da grandi aziende che, negli anni, hanno saputo reinventarsi e seguire un piano industriale orientato all’innovazione. È questo il caso di Leonardo, ex Finmeccanica, attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza.
Finmeccanica: dagli albori alla nascita di Leonardo
Quella di Finmeccanica è una storia lunga 70 anni. L’azienda nasce infatti il 18 marzo 1948 con il nome Società Finanziaria Meccanica – Finmeccanica S.p.A., finanziaria a capo del settore meccanico per l’IRI, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale. Prima della svolta avvenuta all’inizio degli anni ‘80, Finmeccanica si presentava come una holding le cui principali aziende erano Aeritalia, Alfa Romeo e Ansaldo.
La prima svolta, come anticipato, avviene però nel 1982 con Fabiano Fabiani, direttore prima e successivamente amministratore delegato: l’idea è quella di lavorare per il progetto della “grande Finmeccanica” ovvero quello di centralizzare sotto una finanziaria pubblica le migliori aziende italiane attive in settori altamente tecnologici, dalla robotica alle tecnologie spaziali. Il fine ultimo di questa strategia è di rendere il comparto industriale italiano, pubblico e privato, altamente competitivo. La storia racconta però spesso di grandi progetti che, all’atto pratico, si sono rivelati totalmente o parzialmente inefficaci: è quello che è successo a Finmeccanica che, a causa di lentezze varie e questioni politiche, ha visto questo processo di centralizzazione diventare sempre più lento.
Dopo la nascita di Finmeccanica S.p.A., avvenuta nel 1987, il primo grande risultato venne raggiunto nel 1989 quando l’azienda acquisisce tre aziende chiave quali Selenia, Elsag e SG-S-Thomson attive rispettivamente nei settori dell’aerospazio, della robotica e automazione industriale e dell’elettronica.
Tra gli anni Novanta e il primo decennio del 2000 si assiste ad alcuni dei momenti più bui di Finmeccanica, caratterizzati dall’apertura di inchieste a carico di alcuni vertici ma anche della riorganizzazione del proprio asset industriale. Una nuova svolta, questa volta più efficace, avviene con il Piano Industriale 2015-2019, portato avanti sino al 2017 da Mauro Moretti. Sotto la guida di quest’ultimo si assiste ad una totale riorganizzazione dell’azienda che, oltre alla cessione di asset non strategici, viene articolata in divisioni operative quali Aerospazio, Difesa e Sicurezza. L’anno del cambiamento è però il 2016 quando viene avviato un processo di fusione per far confluire tutte le aziende controllate nella società principale. Non solo: l’azienda viene divisa in sette divisioni specializzate quali Elicotteri; Velivoli; Aerostrutture; Sistemi Avionici e Spaziali; Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale; Sistemi di Difesa; Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni. Nello stesso anno, anche se con validità a partire dal 1° gennaio 2017, viene decisa un’operazione di rebranding dell’azienda che prenderà quindi il nome di Leonardo. È proprio durante l’annuncio di queste operazioni che l’ex amministratore delegato, Mauro Moretti, ha affermato “Abbiamo avuto poca fantasia? Credo di sì ma in giro per il mondo piace, abbiamo dovuto scegliere un nome dopo una trasformazione rapida e robusta, dovevamo scegliere un nome che doveva essere ricordato subito da tutti, Leonardo non era un personaggio antico, ma è modernissimo”. Nel maggio 2017 viene nominato Alessandro Profumo come nuovo Amministratore Delegato.
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— Leonardo (@Leonardo_IT) 19 marzo 2018