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“Lo abbiamo ucciso”. L’annuncio dell’Isis: freddato l’italiano Lorenzo Orsetti

È arrivato l’annuncio dell’Isis: è stato ucciso “un crociato italiano” nei combattimenti a Baghuz, nella parte orientale della Siria. L’Isis ha pubblicato la tessera sanitaria e la carta di credito di Lorenzo Orsetti, 32 anni, fiorentino. Il volontario italiano si trovava da un anno e mezzo nel nord-est del Paese, dove combatteva al fianco dei curdi dell’Ypg, le Unità di protezione del popolo, contro i jihadisti. Nel messaggio diffuso su Telegram, l’Isis sostiene che “il crociato italiano è stato assassinato negli scontri nella località di Baghuz”.

C’è anche una foto in cui si vede un uomo privo di vita vestito con un’uniforme militare, come ha confermato Site, il sito Usa di monitoraggio del jihadismo: “Lo stato islamico ha pubblicato la fotografia del cadavere e un documento d’identità di un cittadino italiano che sostiene di aver ucciso nell’assedio della città di Baghuz, in Siria”.

Da settimane l’alleanza curdo-araba delle Forze democratiche siriane (Sdf, secondo l’acronimo in inglese) combatte contro i jihadisti nell’ultima ridotta rimasta in mano agli estremisti nella parte orientale della Siria, al confine con l’Iraq. Negli ultimi anni, alle fila delle Sdf si sono uniti molti volontari stranieri arrivati per combattere le forze del Califfato che si era creato tra Siria e Iraq.

Proprio a Baghuz gli uomini dell’Isisi e i loro familiari si sono rifugiati, dalle aree da cui erano stati espulsi; e da gennaio, sotto la pressione dell’alleanza curdo-araba sostenuta dagli Usa, da Baghuz sono fuoriuscite oltre 60 mila persone, tra combattenti e civili.

Non è chiaro quanti siano i combattenti e i civili che rimangono asserragliati all’interno, ma l’elevato numero di persone sta allungando le operazioni militari e rimandando la conquista della città da parte dell’Sdf. Nome di battaglia, Heval Tekosher, il “lottatore”, kalashnikov a tracolla, anarchico, combatte da un anno e mezzo contro i turchi e le bandiere nere.

Qui, un’intervista esclusiva che Lorenzo Orsetti rilasciò al Giornale.

 

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