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L’amico di Salvini bacchetta l’Italia: “Un pericolo per l’euro, servono più sanzioni”

Serve un’Unione Europea più forte e intransigente per cambiare le sorti dei singoli Paesi membri. Questa la ricetta del cancelliere austriaco Sebastian Kurz, l’uomo con il quale Matteo Salvini aveva nei mesi scorsi intavolato una lunga serie di trattative per arrivare a un’alleanza in vista delle prossime elezioni del 26 maggio, importantissime per le sorti di Bruxelles. E che però proprio contro l’Italia ha puntato il dito in queste ore, chiedendo il pugno di ferro nei confronti dello Stivale.

Kurz non ha nominato direttamente il nostro Paese, ma i riferimenti sono talmente evidenti da non lasciare nessun dubbio: “Ci sono troppe poche sanzioni nella Ue, ad esempio contro chi sfora le regole del debito o lascia passare i migranti irregolari da uno Stato all’altro”. Frasi che sono arrivate da Mauthausen, dove Kurz si trovava per le celebrazioni del 5 maggio, il giorno della liberazione del campo di sterminio austriaco e del ricordo delle vittime del nazionalsocialismo.Il 32enne popolare, che ambisce al ruolo di leader-chiave dei nuovi equilibri dell’ Europa, ha spiegato in un’intervista alla Stampa che il voto alle porte è la grande occasione per mandare in soffitta il Trattato di Lisbona e aggiornare le regole dell’Unione, piegata da crisi, divisioni e “caos a destra e a sinistra”. “Per togliersi dall’indolenza e rendere l’Europa migliore – continua – dobbiamo creare ordine. Ci libereremo dalla crisi solo se esisteranno sanzioni chiare verso i membri che creano indebitamento. Tutti dobbiamo lavorare per ridurre il nostro rapporto deficit/Pil e rispettare le regole del Patto di stabilità”.Regole ferree aiuteranno ad “impedire che l’Italia, ad esempio, finisca per diventare una seconda Grecia attraverso una politica del debito irresponsabile. Questo aspetto deve essere disciplinato in un nuovo trattato Ue”. È l’unica strada, secondo lui, per garantire che l’unione monetaria “abbia successo e stabilità a lungo termine”. Sul fronte immigrati, Kurz sogna una migliore cooperazione con gli Stati nordafricani, per mettere fine alle morti in mare e distruggere a lungo termine il business dei trafficanti.

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