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La canzone che celebrava Meloni dai suoi camerati Aurora

Nel revival di cose misconosciute dal mirabile passato di Giorgia Meloni, emerge qualcosa a metà tra il comico, il grottesco e il tragico: una canzone tra l’ossequioso e il caricaturale degli Aurora, storico gruppo di estrema destra.
Direttamente dal 1995, quando Giorgia Meloni veniva definita “coatto antico in un corpo da bambina”.

Il leader del gruppo Aurora era tal Persiko, alias Raffaele Persichetti, antico militante di Fratelli d’Italia e coordinatore della sua campagna social.

Ecco il testo:

Coatto antico in un corpo da bambina
Ce tieni in un coro grosso e na mente fina
Coatto antico dici troppe parolacce
Ma quanta grazia con il trucco e con le trecce
Coatto antico ma quanto quanto sei coatto
Anche se hai quegli occhi da cerbiatto
Mi guardi e sorridi con i tuoi occhioni
Ma quando serve c’hai i coglioni quadri
Mi piaci così coatto antico come sei
Parli come magni e nun fai piagnistei
Mi piaci perché sei tutta d’un pezzo
E te ingrugni con chi ti sta sul cazzo
Coatto antico ma quanto poi esse rozza
Quando ridi a squarciagola e sei sbronza
Quando alla tv ti incazzi con Santoro
E degli studenti porti la coron d’alloro
Coatto antico ho votato i tuoi Meloni
Perché so che sei brava a rompe li cojoni
A tutti quei potenti ministri e papponi
Che non so proprio boni a guidà le istituzioni
Coatto antico vieni dalla Garbatella
Borgatara ignorante ma di presenza bella
Coatto antico in un corpo da bambina
di questo povero cuore tu sei la rovina
Coatto antico in un corpo da bambina
Senza di te sto movimento va in rovina
Coatto antico in un corpo da bambina
Ai tuoi studenti ignoranza rara infondi