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Ucraina, Severgnini: “Draghi non è il barboncino degli americani”

Mentre l’incontro tra Mario Draghi e Joe Biden è ancora in corso a Washington, il giornalista del Corriere della sera, Beppe Severgnini, commenta durante Otto e mezzo il contenuto del loro colloquio. Severgnini si mostra entusiasta del fatto che l’accordo tra le due sponde dell’Atlantico su come gestire la crisi ucraina sia uscito rinforzato. Poi fa notare che il premier italiano parlando di pace ha dimostrato di non essere il “barboncino degli americani” come molti lo accusavano.

Mario Draghi e Joe Biden

“È importante che Draghi abbia parlato di pace. – dichiara Severgnini dalla Gruber – Penso che chi negli ultimi giorni e settimane ha accusato Draghi di essere il barboncino degli americani (si debba ricredere). Forse non siamo l’alleato più importante degli Usa. Però tra Germania, Francia e Gran Bretagna, tra i leader Draghi è il più navigato. E ha di fronte un leader navigato che è Biden. Non dimentichiamo mai che in questi momenti drammatici l’esperienza conta”.

“Pensate se questo fosse accaduto con Trump alla Casa Bianca? – si domanda preoccupato il giornalista – Trovami il mare d’Azov e ti puntava il lago di Garda. Biden invece ha passato la vita in politica estera. La pace non vuol dire arrendiamoci, molliamo tutto e lasciamo che Putin faccia dell’Ucraina un campo di concentramento. Vuol dire che a noi una guerra infinita non interessa. L’Europa non la vuole e non se la può permettere. Ma Draghi ha anche aggiunto che qualcuno pensava di dividerci. Invece eravamo uniti tra europei e americani. E adesso siamo ancora più uniti. Un messaggio molto chiaro agli alleati americani e anche a Putin”, conclude.

“Putin pensava di dividerci ma ha fallito. – questo uno dei passaggi chiave dell’intervento di Draghi – Dobbiamo utilizzare ogni canale per la pace, diretto e indiretto, per un cessate il fuoco in Ucraina e l’avvio di negoziati credibili. Le nostre nazioni sono unite in modo forte e questa guerra ha ulteriormente rafforzato l’unione. Siamo uniti nel condannare l’invasione in Ucraina, uniti nelle sanzioni e nell’aiutare l’Ucraina come ci ha chiesto il presidente Zelensky”.

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