Un momento toccante e che ha fatto però allo stesso tempo discutere, quello che ha visto una donna incontrare la propria figlia scomparsa grazie a una simulazione virtuale, con tanto di visore per la realtà virtuale e sensori da applicare sul corpo. Lei, Jang, una donna sudcoreana, ha perso la piccola Nayeon, 7 anni, a seguito di una malattia incurabile. Un momento terribile, quello che nessun genitore vorrebbe mai trovarsi a vivere. Il suo più grande desiderio da quel momento è stato poter rincontrare, anche soltanto per un attimo, la sua bambina.
Jang ha potuto a quel punto interagire con la figlia scomparsa, pur con tutti i limiti della realtà virtuale attuale, ma anche con tutte le opportunità che questa tecnologia oggi offre, ovvero ricreare in maniera molto fedele un ambiente e dei personaggi realistici. Nel video si vede anche un momento in cui il cielo cambia colore, ammantandosi di stelle virtuali, e mamma e figlia si siedono insieme per soffiare sulle candeline della torta di compleanno della bambina.
La commozione della donna e dei parenti è uscita, ovviamente, dal mondo virtuale, travolgendo tutti. E però, una volta raccontata, la storia ha diviso non poco l’opinione pubblica: c’è chi si è a sua volta emozionato di fronte a certe immagini fortissime e chi, di contro, ha sottolineato le implicazioni di un simile sfruttamento della tecnologia, che ci rende sostanzialmente immortali (da un punto di vista prettamente virtuale) e plasma a piacimento universi intorno a noi ben diversi dalla realtà che ci circonda.L’orrore delle mamme-pedofile: “Facciamo un figlio, poi lo stupriamo”