
Heinz von Foerster, fisico e filosofo austriaco, è conosciuto per le sue ricerche nel campo della cibernetica e per aver fondato il Biological Computer Laboratory presso l’Università dell’Illinois nel 1958. Nato a Vienna nel 1911, si trasferì negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale, dove divenne una figura di spicco nello studio dei sistemi complessi e dell’interazione tra biologia e informatica.

La teoria dell’apocalisse demografica del 2026
Nel 1960, Heinz von Foerster pubblicò un articolo che attirò grande attenzione per la sua previsione matematica della fine del mondo. Attraverso un modello basato sulla crescita esponenziale della popolazione umana negli ultimi duemila anni, lo scienziato ipotizzò che l’umanità avrebbe raggiunto un punto di collasso demografico il 13 novembre 2026.
Von Foerster definì questa prospettiva come una “apocalisse demografica”, sostenendo che, se la popolazione mondiale avesse continuato a crescere senza controllo, l’umanità sarebbe stata “schiacciata a morte” dal proprio stesso numero. La teoria partiva dal presupposto che, in assenza di guerre nucleari o carestie globali e con le risorse alimentari ancora sufficienti, il sistema sarebbe diventato insostenibile.

I calcoli matematici alla base della previsione
La previsione di von Foerster si fondava su complesse equazioni matematiche che descrivevano l’aumento della popolazione in termini di crescita esponenziale. Tuttavia, lo stesso autore precisò in seguito che il suo calcolo non poteva essere considerato esatto, poiché non includeva le variazioni annuali nella crescita demografica e non teneva conto di fattori sociali, economici e politici che influenzano la natalità e la mortalità.
Nonostante ciò, il modello proposto da von Foerster contribuì a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della sovrappopolazione e sulle conseguenze ambientali e sociali di un aumento incontrollato della popolazione mondiale.
Dalla teoria alla realtà: la crescita demografica globale
Dagli anni ’60 a oggi, la popolazione mondiale è cresciuta da circa 3 miliardi a oltre 8 miliardi di persone, ma la dinamica demografica non è uniforme su scala globale. I tassi di crescita variano infatti in base a numerosi fattori, tra cui le politiche di controllo delle nascite, i miglioramenti nella sanità pubblica, e l’accesso all’istruzione, in particolare per le donne.
Sebbene i numeri attuali non confermino la visione catastrofica di von Foerster, la sua teoria resta un importante monito scientifico sulle possibili conseguenze di una crescita illimitata in un pianeta dalle risorse finite.

Un esercizio di pensiero sui limiti del pianeta
La teoria di Heinz von Foerster non deve essere interpretata come una profezia, ma come un esperimento teorico volto a riflettere sui limiti del sistema Terra e sull’impatto delle attività umane. Il suo modello, pur semplificato, stimolò un dibattito ancora attuale su temi come la sostenibilità, la gestione delle risorse e il futuro della popolazione mondiale.
In conclusione, l’“apocalisse demografica del 2026” rappresenta una delle prime analisi matematiche dei rischi legati alla crescita umana incontrollata: un richiamo alla necessità di equilibrio tra progresso, tecnologia e capacità del pianeta di sostenere la vita.