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La follia di Trump, le sue parole sullo stupro

Sono state rese pubbliche le dichiarazioni difensive di Donald Trump nel processo che lo vede imputato per diffamazione dalla nota giornalista Jean Carroll.

La decisione del giudice contro Donald Trump è appena arrivata
Donald Trump

In un suo libro del 2019, Carroll ha svelato che l’ex presidente l’avrebbe violentata nel camerino di un grande magazzino di New York negli anni Novanta. Trump ha risposto che lei “non è il suo tipo” e che si è inventata tutto e da quelle dichiarazioni è partita la denuncia di diffamazione da parte di Carroll.

Lo scorso ottobre, Donald Trump è comparso alla sbarra degli imputati per rispondere alle domande dell’avvocato della giornalista.

La trascrizione delle sue dichiarazioni, rese note ieri sera, dà uno spaccato scioccante del modo di pensare, ed evidentemente di agire, di Trump.

Il magnate delle costruzioni ha definito Carroll una “malata mentale” che “ha detto che essere violentata è sexy”, aggiungendo, poi, che Carroll “ha effettivamente indicato che le è piaciuto, ok?”.

Jean Carroll

L’udienza del processo dello scorso ottobre si è tenuta nella città di residenza dell’ex presidente, Mar-a-Lago, in Florida.

Contraddicendosi, Trump ha sostenuto che la donna si sarebbe poi inventata tutto.

L’avvocato di Carroll ha dunque chiesto: “Quindi la sua testimonianza è che Jean Carroll ha detto che le è piaciuto essere aggredita sessualmente da lei?”. “Beh, sulla base dell’intervista rilasciata ad Anderson Cooper, penso che sia questo quello che è successo”.

Il riferimento di Trump è a un’intervista rilasciata da Carroll nel 2019 alla Cnn, durante la quale, però, la donna affermava che non voleva definire l’aggressione di Trump “stupro, che ha così tante connotazioni sessuali e che per molti è una fantasia, mentre quello fu un vero e proprio attacco”.

Oltre alla denuncia per diffamazione, Carroll ha anche denunciato Trump per violenza sessuale, dopo che lo Stato di New York ha abolito la prescrizione per questo reato, e dunque presto si aprirà un nuovo contenzioso tra i due.

Dalle trascrizioni emerge anche che Trump prova a irridere gli avvocati di Carroll, dichiarando di “dover sprecare un’intera giornata con le vostre ridicole domande” e minacciando di fare lui causa a Carroll e i suoi avvocati “dopo che questo sarà finito”.

Alla domanda poi se abbia mai aggredito o toccato una donna senza il suo consenso, ha risposto: “Io dirò di no, ma ci può essere qualcuno che mente come la vostra cliente”. Sono almeno 17 le donne che si sono fatte avanti denunciando Trump di molestie e aggressioni sessuali.