Vai al contenuto

La Francia accusa la Apple di truffa e obsolescenza programmata

La notizia circola già dal mese di dicembre, ma solo negli ultimi giorni è arrivata la piena ufficialità: la Francia, più in particolare il suo ministero dell’Economia, ha avviato un’inchiesta contro il colosso tech Apple. L’autorità nazionale a tutela dei consumatori ha infatti aperto una pratica secondo la quale si accusa l’azienda americana di obsolescenza programmata ai danni del consumatore.

Cosa è successo?

Alcuni utenti di Reddit, la community dove si possono condividere link e news in tempo reale, hanno segnalato un aumento delle prestazioni di terminali Apple grazie alla sostituzione delle batterie degli iPhone. La domanda è sorta quindi spontaneamente: è stato fatto apposta? Ovvero: la Apple ha appositamente indotto il rallentamento del software attraverso una batteria difettosa o vecchia, portando quindi l’utente a cambiare più velocemente modello, al fine di incrementare le vendite? Questa l’accusa francese, prontamente ribattuta dall’azienda di Cupertino. In una lettera ufficiale la Apple ha negato qualsiasi tipo di obsolescenza programmata nei propri dispositivi.

Leggi anche: Obsolescenza programmata: fantasie visionarie o preoccupanti verità?

Per chi se lo stesse chiedendo, l’obsolescenza programmata è una strategia industriale che mira a limitare il ciclo di vita di un prodotto per facilitare il consumatore a cambiarlo con un modello nuovo, alimentando così il mercato delle vendite.

La Francia ha potuto contrastare il colosso avviando un’azione legale grazie ad una legge, entrata in vigore nel luglio 2016, che ammette il reato della pratica di obsolescenza programmata, prevedendo una multa che parte da 300mila euro e che può arrivare fino al 5% degli introiti dell’azienda incriminata. Inoltre è prevista una condanna per i colpevoli fino a 2 anni di carcere.

La faccenda è più che seria, anche se in Italia una cosa del genere non sarebbe certo possibile in quanto manca una legge del genere.

La Francia fa sul serio

L’inchiesta è partita ufficialmente il 5 gennaio scorso. La sfida è quella di trovare prove della colpevolezza che inchiodano la Apple. Com’era prevedibile, anche negli Stati Uniti sono partite class action presupponendo la stessa accusa: truffa e obsolescenza programmata.

La Apple dovrà quindi tirar fuori le sue migliori carte per giocare al meglio la partita. Conservare la sua leadership in campo informatico e tecnologico non sarà certo facile come offrire la batteria ad un prezzo ridotto, così come già fatto nei mesi precedenti.  La Apple, per scusarsi con gli utenti e dimostrare la propria buona fede, aveva offerto la batteria dell’iphone 6 nuova ad un prezzo di 29 euro anziché 89, come da listino. Sembra però che dopo l’accusa francese e le varie mobilitazioni americane, gli utenti se ne siano approfittati.

La Apple ha quindi messo nero su bianco una clausola dove si sottolinea che la sostituzione può avvenire una sola volta per ogni iPhone.

Il gioco si fa serio. Staremo a vedere se la Francia riuscirà ad inchiodare l’azienda americana o se al contrario la leader mondiale di cellulari e dispositivi tech riuscirà una volta per tutte a dimostrare la propria innocenza.

Leggi anche: Obsolescenza programmata, una necessità imposta dalla società dei consumi che può essere aggirata