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La guerra dei Mattei: Salvini e Renzi a braccetto per tentare la spallata a Conte

L’assedio al premier Conte è ufficialmente ripartito, nonostante le tante emergenze di un’Italia costretta a lottare giorno dopo giorno, ora dopo ora per tentare di fermare l’avanzata del coronavirus. Una crisi che non scoraggia i nemici del presidente del Consiglio, partiti all’attacco subito dopo l’annuncio notturno su Facebook in cui venivano annunciate nuove restrizioni. Polemiche sui modi, sui contenuti, sull’orario. Feroci, decisamente stonate in un momento di grandissima fragilità per il Paese. E che però fanno capire alla perfezione cosa sta succedendo sul fronte politico dello Stivale.

Renzi e Salvini, i due Mattei, si sono ritrovati ancora una volta, di colpo, sulla stessa barca. Entrambi puntano al bersaglio grosso: cacciare Conte da Palazzo Chigi e sostituirlo con un nuovo esecutivo di salute pubblica, formato da tecnici. La Lega è riuscita a coinvolgere nella sua personalissima battaglia anche gli altri alleati di centrodestra, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, che hanno risposto presente alla chiamata e iniziato a loro volta a ripetere il ritornello comune: “Conte non è in grado di gestire la situazione, chiediamo di essere ricevuti dal presidente della Repubblica Mattarella”.Anche Renzi, che pure del governo fa parte, non è rimasto alla finestra. I beninformati dicono che l’asse tra l’ex premier e Salvini si sia rafforzato, dopo tante polemiche a distanza, grazie all’amico comune Denis Verdini. Fatto sta che anche il rottamatore è andato all’attacco del nemico comune: “Conte semina il panico con una strategia comunicativa da reality”. Che tra i due non corra buon sangue, d’altronde, è cosa evidente da tempo.Pd e Cinque Stelle, nel frattempo, hanno fatto quadrato intorno al premier, per difenderlo da chi avanza l’ipotesi di un “governo di tutti”. Ipotesi tra l’altro più che complicata, considerando che, per esempio, la Meloni non ha mancato di sottolineare tutte le sue distanze dal Movimento Cinque Stelle. L’unica vera alternativa a Conte è un governo di tecnici, con il nome di Mario Draghi che continua a circolare. Servirebbe quanto meno un voltafaccia di Renzi, determinante per provare a dare una spallata al governo. Un’idea che continua a circolare, alla faccia degli inviti all’unità nazionale e del senso del dovere.

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