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La Lega che invoca più medici è la stessa che ne ha prepensionati 7 mila

Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus, Matteo Salvini sembra aver perso gran parte del suo appeal, travolto da una serie ormai infinita di figuracce e dichiarazioni errate. I sondaggi, impietosi, certificato il suo calo nei consensi, mentre in rete i post contro la sua propaganda si moltiplicano giorno dopo giorno. In queste ore, molti utenti hanno per esempio ricordato all’ex ministro come sia passato facilmente dal “chiudiamo tutto” all'”apriamo tutto” e viceversa a seconda della convenienza, imputandogli anche il pessimo esempio dato rifiutando in più occasioni di indossare la mascherina.

In particolare, però, ci si è concentrati sull’emergenza sanitaria: in molti imputano infatti a “Quota 100”, provvedimento simbolo della Lega approvato ai tempi del governo gialloverde, di contribuire in maniera decisiva ai guai di strutture già al limite della sostenibilità. Il tutto mentre i colleghi di partito dello stesso Salvini chiedono di colpo l’invio di medici dall’estero: “Ma come – si legge in uno dei tanti commenti – voi non siete quelli di prima gli italiani?”.Il leghista Alessandro Stecco, presidente della Commissione sanità del Piemonte, ha lanciato un appello disperato affinché arrivino in Regione più medici e infermieri possibile, vista la grave carenza negli ospedali per il picco di contagi e ricoveri dovuti al Covid. “È il momento di attingere a tutte le risorse disponibili, come è avvenuto e avverrà per i rinforzi arrivati da Cuba e dalla Cina. In un momento difficile per la mia Regione, mi chiedo se quelle Ong che gestiscono ospedali e personale nei vari contesti internazionali, che magari vivono una fase pandemica diversa da quella europea, possano mandarci da subito personale medico e infermieristico, in modo da dare una mano a una delle parti d’Italia più colpite dal Covid in base al tasso di ricoveri”.In rete, però, in molti hanno accusato la stessa Lega della situazione. Come dimostra l’ultimo rapporto dell’Inps, scrive l’Huffington Post, “l’applicazione di Quota 100 – quel meccanismo che per tre anni permette di andare in pensione prima dei requisiti di legge – ha privato il nostro sistema sanitario di risorse preziose per fronteggiare il colpo del virus. Leggendo il report, si scopre che al 31 dicembre 2019 ben 7.225 dipendenti del Ssn sono andati in pensione anticipata. Più di settemila fra medici e infermieri che oggi certamente avrebbero fatto comodo, in Piemonte ma non solo. Amara ironia della sorte, senza Quota 100 molti di questi operatori sanitari avrebbero dovuto lavorare almeno un altro paio d’anni ovvero per tutto il 2020 e il 2021, manco a farlo apposta quelli più duri per il nostro Paese”.

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