Continua la rincorsa della Lega alla pancia del Paese, mentre il governo giallorosso prende piede all’orizzonte. L’ennesima chiamata alle armi, metaforica ma fino a un certo punto, arriva stavolta dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Vi aspetto tutti in strada e pronti per la rivoluzione”.![](data:image/svg+xml,%3Csvg%20xmlns='http://www.w3.org/2000/svg'%20viewBox='0%200%201152%20768'%3E%3C/svg%3E)
Quanto ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dal palco della festa della Lega a Conselve, in provincia di Padova. “Le piazze devono essere piene. Ci vediamo prima a Pontida e poi a Roma”. Parole definite eversive da Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico. ”Il presidente Zaia ha perso il controllo. Invita a scendere in strada ed essere pronti alla rivoluzione parole ci sono eversive e lesive di uno stato di diritto”.
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”Stupisce che il governatore veneto non abbia mai pensato di scendere in piazza quando il governo gialloverde non faceva niente per la sua Regione, quando – sottolinea la deputata Dem- non veniva dato seguito all’autonomia che i cittadini avevano votato, quando non ci sono stati aiuti né per le aziende in difficoltà né per i lavoratori. Il presidente Zaia è così poco interessato al bene del Veneto e dei suoi abitanti che, a fronte della carenza di medici negli ospedali, ha proposto soluzioni come l’assunzione di pensionati o, ancor peggio, di specializzandi, senza il benché minimo rispetto per i cittadini e per la loro salute”.
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”Oggi Zaia arriva a pronunciare parole che sarebbero gravi se dette da un cittadino qualunque, ma – conclude Rotta – pronunciate da un Presidente di Regione e uomo che dovrebbe rappresentare le istituzioni democratiche sono inaccettabili”.
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