Erano giorni che il deputato della Lega, Claudio Borghi, andava ripetendo sui social network che oggi, lunedì 21 febbraio, il Carroccio avrebbe presentato un emendamento in commissione Affari sociali della Camera con cui si chiede la fine di tutte le restrizioni, compreso il green pass, con la fine dello stato di emergenza il prossimo 31 gennaio. Una mossa che ha gettato nel caos il governo che, ovviamente, aveva dato parere negativo sulla norma. L’emendamento viene accantonato perché alcune parti della maggioranza devono riflettere. Il sospetto è che almeno una parte del M5S sia favorevole all’eliminazione del certificato verde entro la fine di marzo.

Non si è ancora tenuto il voto finale sul subemendamento della Lega ad un emendamento presentato dal governo durante l’esame dell’ultimo decreto Covid. Come conferma anche il capogruppo leghista in commissione, e primo firmatario dell’emendamento, Massimiliano Panizzut, il testo è stato “accantonato perché qualcuno doveva fare delle riflessioni”.

“L’emendamento è stato rimandato a dopo. Noi abbiamo dichiarato che lo avremmo votato e restiamo dell’avviso di non ritirarlo”. Panizzut aggiunge anche che “nella riunione di oggi è stato accantonato anche un emendamento che estende la possibilità di effettuare i tamponi nelle parafarmacie”. A questo punto, però, in molti si chiedono quali siano le altre forze politiche della maggioranza che stanno riflettendo sull’emendamento leghista anti green pass.