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Enrico Letta dopo la sconfitta: “Non mi ricandido segretario del Pd”

Le elezioni politiche appena concluse fanno segnare due risultati clamorosi: il trionfo di Fratelli d’Italia e il tonfo del Partito Democratico. Se per Giorgia Meloni si aprono le porte di Palazzo Chigi, per Enrico Letta potrebbe chiudersi forse definitivamente la sua esperienza politica. Trascorse poche ore dalla chiusura delle urne, il segretario Dem decide di rompere gli indugi e di dichiarare pubblicamente quali sono le sue decisioni per il futuro. E le sue parole sorprendono tutti.

Enrico Letta

“Faremo una opposizione dura e intransigente. – dichiara Enrico Letta in conferenza stampa al Nazareno – Gli italiani e le italiane hanno scelto, una scelta chiara e netta, la destra, il governo avrà un governo di destra. Oggi è un giorno triste per l’Italia e l’Europa”, aggiunge poi con aria affranta il segretario del Pd. “Oggi il Pd, pur con un risultato insoddisfacente, ma è il secondo partito del Paese e il secondo gruppo parlamentare e la prima forza di opposizione. – prova poi a darsi coraggio Letta e a guardare al futuro con ottimismo – Il Pd non permetterà che l’Italia esca dal cuore dell’Europa, che si stacchi dai valori europei e che si stacchi dai valori costituenti della Costituzione”.

Poi l’annuncio sul prossimo congresso e sulle sue decisioni personali che gela tutti. “Sarà un congresso di profonda riflessione, sul concetto di un nuovo Pd che sia all’altezza di questa fida epocale, di fronte a una destra che più destra non c’è mai stata. Assicurerò con spirito di servizio la guida del Pd fino al congresso a cui non mi presenterò da candidato”, ecco la sua decisione di mollare la guida del Nazareno.

“Con questa destra, chi verrà dopo di me dovrà lavorare per un lavoro che dia una alternativa alla maggioranza degli italiani. – spiega Enrico Letta – Non sono mai stato per la autosufficienza, non sono mai stato per l’isolamento, sono sempre stato per il dialogo. Sia per fare opposizione che per costruire l’alternativa: avremo delle elezioni in primavera e dovremo andare con uno schema che non dia campo libero alla destra. Gli elettori hanno detto la loro e spero che da oggi in poi si possa costruire questa alternativa. Il Pd lavorerà per costruire in prospettiva quello che non è stato possibile fare questa volta, i numeri dicono che l’unico modo per battere la destra era il campo largo: questa volta non è stato possibile non per nostra responsabilità, ma perché alcuni interlocutori si sono sfilati”, conclude.

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