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Ucraina, la proposta di Conte divide: “Marcia per la pace senza bandiere politiche”

Giuseppe Conte esce definitivamente allo scoperto sulla questione della guerra in Ucraina. Intervistato dal quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, il leader del Movimento 5 Stelle lancia la sua proposta per arrivare al più presto ad una soluzione negoziale del conflitto. Conte propone di organizzare una “marcia per la pace senza bandiere politiche”. Idea che piace molto al Vaticano e che viene subito raccolta dal leader di Unione popolare, Luigi De Magistris. Silenzio per il momento dalle altre forze politiche.

Conte propone di organizzare una marcia per la pace in Ucraina

“I cittadini che vivono con preoccupazione l’escalation militare in corso potranno ritrovarsi a manifestare per invocare una svolta negoziale che ponga fine al conflitto”, dichiara Conte al quotidiano della Cei criticando anche “l’ossessione di una ipotetica vittoria militare sulla Russia, che nel frattempo continua nella sua efferata e ingiustificabile politica di aggressione”.

Questa drammatica situazione, aggiunge preoccupato il leader pentastellato, “non vale il rischio di un’escalation anche con ricorso all’utilizzo di armi nucleari e non convenzionali e di affrontare una severa depressione economica da cui sarà difficile uscire”. Ed è da queste riflessioni che nasce la proposta di Conte di una marcia per la pace “senza bandiere” che, a suo dire, “rafforzerebbe il protagonismo di Roma sulla strada della diplomazia, coinvolgendo gli altri partner Ue e uscendo da questa situazione in cui l’Europa risulta non pervenuta, in quanto totalmente appiattita su una strategia anglo-americana”.

“Stiamo parlando di una guerra su suolo europeo. – prosegue nel suo ragionamento Conte – E, allo stato, anche un eventuale negoziato di pace si svolgerebbe sopra la testa dei nostri paesi. Si prospetta un tracollo di credibilità per l’intera Unione Europea. L’Ue deve farsi promotrice di una conferenza internazionale di pace, da svolgersi in sede europea sotto l’egida delle Nazioni Unite, con il pieno coinvolgimento del Vaticano”, conclude l’ex premier.

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