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Ucraina, Cremonesi: “Putin dittatore, pensate se Draghi facesse ammazzare Conte o Di Maio”

“Pensate se Draghi facesse ammazzare Conte o Di Maio”. È questa la provocazione lanciata dal giornalista Lorenzo Cremonesi. L’inviato di guerra del Corriere della Sera in Ucraina è ospite dell’edizione estiva de L’aria che tira su La7. Collegato in diretta dal Donbass, Cremonesi si lancia in un’analisi di quello che sta accadendo sul campo di battaglia. Poi, allo scopo di attaccare il presidente russo Vladimir Putin, immagina se il nostro premier decidesse di eliminare tutti i suoi oppositori politici come fa il capo del Cremlino.

Lorenzo Cremonesi

“Secondo i russi l’Ucraina non tornerà più ai confini di prima. – spiega Cremonesi – Siamo noi europei che stiamo proponendo di fare pressioni su Zelensky per fare in modo che sia più flessibile. La missione europea a Kiev di Draghi, Macron e Scholz è stata letta anche dalla stampa europea come un modo per fare pressione sul governo ucraino perché sia più flessibile. Ma in realtà noi vediamo una grandissima rigidità da parte russa che addirittura vede voci autorevolissime del fronte di Putin le quali dicono che tra due anni l’Ucraina non esisterò più”.

“Ascoltando le vostre cronache mi viene in mente una cosa: pensate come è facile per un dittatore assoluto, per uno zar come Putin, fare la guerra. – questa la provocazione lanciata da Lorenzo Cremonesi – Non ha oppositori perché li mette in carcere o li uccide addirittura. Pensate se Draghi facesse far fuori Conte o ammazzare Di Maio. Oppure se Macron si occupasse delle sue opposizioni eliminando la Le Pen o Melenchon. Perché questa è la realtà. Noi siamo di fronte a un’Europa complessa e democratica su cui Putin gioca”.

“Ed è questa la considerazione che mi viene più facilmente in mente ascoltando le cronache di questa Europa che oggi, dopo le elezioni in Francia, è un po’ più divisa e problematica come è logico che sia nelle democrazie. – prosegue nel suo sfogo Cremonesi – Durante la visita a Kiev, Draghi è stato accolto con il tappeto rosso, perché di fatto è stato il più europeo e il più atlantista di tutti sin da marzo quando ha parlato anche di invio di armi, in maniera strabiliante per l’Italia. È stato più duro dei tedeschi e dei francesi”, conclude”.

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