Funzionari regionali e comunali dotati di poteri simili, sul fronte fiscale, di quelli di cui solitamente godono il Fisco e la Guardia di Finanza, che hanno la possibilità di accedere al conto corrente dei residenti per andare alla ricerca di chi nasconde soldi allo Stato. Una novità introdotta nell’ultima legge di bilancio e che sta già facendo discutere per gli effetti che potrebbe generare, un elemento introdotto per dare la possibilità anche agli amministratori locali di adoperarsi in modo da garantire un’efficiente riscossione di imposte e tasse. N0n senza qualche rischio.
La paura è che, qualora il Comune non dovesse intervenire, i funzionari potranno abusare di questa nuova facoltà anche per avere accesso a dati sensibili dei cittadini, senza incorrere in nessun illecito, nessuna violazione. L’ex viceministro dell’Economia Enrico Zanetti attraverso le pagine del Messaggero ha lanciato l’allarme: si rischia di veder schizzare verso l’alto il numero di frodi e truffe, oltre a generare un perverso “voyeurismo fiscale”.
Un passaggio delicatissimo che in questi giorni ha rischiato di passare sotto traccia rispetto all’ennesima battaglia annunciata dall’esecutivo giallorosso contro l’utilizzo del contante. E che però, di fatto, renderà molto più facile l’accesso all’archivio dei rapporti finanziari. Finora la Guardia di Finanza poteva muoversi soltanto dietro autorizzazione dell’Agenzia delle Entrate, con quest’ultima unico organismo in grado di destreggiarsi con maggiore facilità tra le informazioni dei contribuenti. Ora poteri simili sono riconosciuti anche a funzionari di Regione e Comune: spiare nei nostri conti correnti, insomma, sarà sempre più facile.Ti potrebbe interessare anche: Il “trucco” dei commercialisti: così i soldi della Lega sparivano nel nulla