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L’ammissione di Ratzinger: “Ero alla riunione sul prete pedofilo”

Joseph Ratzinger si scusa e cambia la sua versione dei fatti sulla sua partecipazione ad una riunione tenuta nel 1980, dove si discusse della posizione di un prete pedofilo. Tramite il suo segretario particolare, Georg Ganswein, il Papa emerito Benedetto XVI decide di aggiustare il tiro delle sue dichiarazioni in merito ad un Rapporto sui presunti abusi sessuali compiuti tra il 1945 e il 2019 nell’arcidiocesi di Monaco di Baviera da personale religioso e laico, di cui Ratzinger è stato alla guida dal 1977 al 1982.

Joseph Ratzinger

Nel Rapporto appena citato, Papa Ratzinger viene accusato di aver negato o minimizzato almeno quattro casi di violenze sessuali su minori. Benedetto XVI in passato aveva smentito seccamente di aver preso parte ad una assemblea convocata il 15 gennaio del 1980, convocata per accogliere nella sede di Monaco un sacerdote proveniente dalla diocesi di Essen, accusato di ripetuti abusi sui minori.

Oggi, invece, Joseph Ratzinger ammette di aver partecipato a quell’incontro e di aver commesso “non in mala fede” l’errore di aver accettato quel trasferimento. Fu “frutto di un errore nell’elaborazione editoriale della sua affermazione”, questa la sua versione dei fatti. Benedetto XVI si dice “molto dispiaciuto” per quanto accaduto, ma sottolinea che in quell’occasione “non è stata assunta alcuna decisione circa un incarico pastorale da parte del sacerdote in questione”.

IL PAPA EMERITO BENEDETTO XVI JOSEF RATZINGER

Insomma, la decisione di reintegrare il prete pedofilo non fu presa da lui, si difende Ratzinger secondo il quale “l’obiettivo era piuttosto consentire una sistemazione per l’uomo durante il suo trattamento terapeutico” a Monaco. Benedetto XVI non ha comunque ancora completato la lettura del documento che lo mette sotto accusa, “perché la revisione completa richiederà tempo a motivo della sua età e della sua salute. Ma anche a causa della entità del Rapporto”, si legge nella nota scritta da Ganswein.

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