Ore di tensioni e polemiche sul fronte ex Ilva, con il vertice già iniziato e che sarà decisivo per il futuro dello stabilimento di Taranto e per il gruppo acciaio che in Italia dà lavoro a quasi 15 mila famiglie. Un meeting che vede tra i partecipanti il presidente del consiglio Giuseppe Conte insieme ai ministri Gualtieri, Provenzano, Catalfo, Patuanelli, Sperenza e Bellanova. Per conto dell’azienda presente invece al tavolo il proprietario Lakshmi Mittal e il figlio Aditya Mittal. 
La procedura di recesso prevede la cessione del ramo d’azienda che coinvolgerà 12 siti per un totale di 10.777 dipendenti del perimetro aziendale oggetto di trasferimento ai commissari. La retrocessione dei rami d’azienda e il conseguente trasferimento dei lavoratori avverrà entro 30 giorni dalla data del recesso di ArcelorMittal. Una situazione che ha visto i sindacai spaccarsi, con l’annuncio dei uno sciopero proclamato dalla Fim-Cisl.
La Fiom Cgil ha invece proclamato lo stato di agitazione per tutti gli stabilimenti. Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, ha invece annunciato: “No a decisioni sindacali solitarie che contribuiscono ulteriormente a inasprire il clima di tensione, sfiducia e preoccupazione presente tra i lavoratori. Queste azioni rendono ancora più complicata questa drammatica vicenda che riguarda migliaia di lavoratori degli stabilimenti ex Ilva”.Roma, data alle fiamme nella notte la libreria antifascista