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La solidarietà non basta più: il Sud Italia ora è davvero in ginocchio

Fotografie sempre più disarmanti, che si susseguono una dopo l’altra. I panieri calati dalle finestre per lasciare offerte a chi ne ha bisogno, i vicini che fanno a gara di solidarietà, il lavoro senza sosta dei volontari. Una gara quotidiana per combattere tutti insieme un nemico comune, la povertà. Che al sud Italia continua a stagliarsi pericolosamente all’orizzonte. Ora, però, le misure non bastano più. E il Mezzogiorno rischia di ritrovarsi, quando arriverà finalmente il momento di ripartire, con un gravoso bagaglio di 1 milione e 400 mila persone in più ormai vicine alla soglia della povertà, intorno ai 600 euro al mese.

Gli ultimi dati Svimez parlano di un Paese mai così unico, con le filiere comuni e le aree economiche interdipendenti. I problemi della parte meridionale dello Stivale sono i problemi di tutti e rischiano di pesare sulle spalle di tutti, molto presto. Lo dicono i sindaci delle varie zone, disperati, lo dicono gli analisti internazionali, lo scrive la stampa estera. In ultimo il New York Times, che ha pubblicato stupito le immagini che arrivano ogni giorno dal Sud italiano e che fotografano una situazione di difficoltà crescente, in cui farsi forza a vicenda non è più sufficiente.Il rischio default per le imprese, nel Mezzogiorno, è quattro volte superiore rispetto a qualsiasi altra zona d’Italia. E il pericolo è duplice: alla fame della gente rispondono sempre presente le associazioni mafiose, pronte a inserirsi in qualsiasi vuoto lasciato dallo Stato. Lo ha chiarito in Senato la ministra Lamorgese: “Dobbiamo ripartire all’insegna della legalità, stando attenti a reati-spia come estorsione, riciclaggio e usura”.Una situazione difficile che può trasformarsi in un’occasione, come invocato in questi giorni da più parti. Perché a fronte dei rischi, enormi, che corre il Mezzogiorno, ci sono le occasioni di rilancio, la possibilità di avviare una piccola rivoluzione. A partire dal telelavoro, strumento al quale è stato necessario ricorrere in queste settimane segnate dalla pandemia e sul quale bisognerebbe continuare a investire prima che sia troppo tardi.

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