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La Spagna precipita nel caos: boom di contagi, ricoverata anche la vicepremier Carmen Calvo

Un orrore senza fine, quello legato alla diffusione del coronavirus in tutta Europa. Con l’Italia colpita prima di altri Paesi dalla diffusione di un contagio che, col passare delle ore, sta mettendo in ginocchio uno dopo l’altro tutti gli Stati del mondo. A partire da una Spagna precipitata di colpo nel caos, dove il numero di persone positive e decessi è schizzato di colpo verso l’alto nel giro di pochissime ore. E dove è stata trasportata in ospedale per gravi difficoltà respiratorie anche la vice premier Carmen Calvo: la paura è che possano esserci altri positivi nel governo guidato da Pedro Sánchez. Il numero di ricoveri è aumentato del 41% nel giro di un solo giorno, con il sistema sanitario che rischia seriamente di crollare di fronte a difficoltà così grandi.

A fare impressione sono soprattutto le immagini che arrivano in queste ore dalla capitale Madrid, una delle città più colpite dall’epidemia. I medici denunciano ora a gran voce l’insufficienza di strutture e personale per assistere tutti, e i video pubblicati in queste ore lo dimostrano drammaticamente: con i reparti di terapia intensiva intasati, i pazienti vengono spessi sistemati per terra nei corridoi in attesa di trovare i letti disponibili. Uno scenario apocalittico.A Madrid, d’altronde, si sono concentrati il 60% dei decessi registrati in Spagna in queste ore. Gli esperti in queste ore hanno parlato di circa 2.125 pazienti sparsi per tutto il territorio nazionali già ricoverati nelle terapie intensive, che non riescono più ad accettare altri pazienti. Secondo le stime, un terzo dei contagiati non sopravviverà, vista l’impossibilità di assistere tutti nella maniera migliore. Come in altre parti del mondo, alcuni ospedali hanno precettato studenti di Medicina che non hanno ancora completato il ciclo di studi: chiunque sia in grado di fornire un aiuto concreto è arruolato e mandato in trincea.

E anche a Madrid, come ovunque, arrivano i resoconti drammatici dei parenti delle persone che si ammalano: allontanati dalla polizia, che impedisce l’accesso agli ospedali per evitare che il contagio possa divampare ulteriormente, non posso vedere i loro cari anche quando vengono a mancare, sconfitti da un virus che colpisce soprattutto i più anziani e le persone già malate. Sanno soltanto che i loro parenti sono deceduti, senza poterli salutare un’ultima volta.

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