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Prodi striglia Draghi: “Il Quirinale lo ha disorientato”

In un editoriale pubblicato da Il Messaggero, Romano Prodi commenta la situazione politica di caos che sta vivendo il governo Draghi. “Forse conviene ammettere che la tregua fra i partiti politici che sostengono il governo è durata 15 giorni più del previsto. – premette l’ex leader dell’Ulivo – Era infatti evidente che, subito dopo l’elezione del presidente della Repubblica, sarebbe cominciata la campagna elettorale. Con la Lega forzatamente spinta a comportarsi da partito di lotta e di governo”, riflette.

Romano Prodi

Prodi non si aspettava però lo “sfaldamento dei partiti che, con schieramenti mobili, hanno messo quattro volte in minoranza il governo nello spazio di un solo giorno”, Il riferimento è alla recente approvazione di quattro emendamenti al decreto Milleproroghe a cui Palazzo Chigi aveva dato parere negativo. Con conseguente abbandono anticipato del premier del Consiglio europeo in corso a Bruxelles e relativa sfuriata contro le forze politiche che compongono la sua maggioranza, minacciando le sue dimissioni.

(ANSA/AP Photo/Geert Vanden Wijngaert, File)

“Questo ultimatum (ai partiti) non è il frutto di un momento di ira di Draghi, ma sta nella natura delle cose. – spiega ancora Prodi – Il rallentamento dell’economia mondiale e l’impressionante peso del deficit energetico stanno infatti rendendo sempre più difficile il raggiungimento degli obiettivi richiesti dalle autorità europee per godere degli aiuti previsti dal Next generation Ue”. Insomma, un grosso problema per Draghi, almeno stando a sentire l’ex premier di centrosinistra.

ROMANO PRODI, MARIO DRAGHI

Romano Prodi boccia anche la recente legge di bilancio, che avrebbe approfittato di un “certo margine di discrezione nella gestione del bilancio pubblico”. Ma “tutto questo appartiene al passato” perché “i margini di discrezionalità e di compromesso sono oggi inesistenti”, sentenzia Prodi. Basta debito e obbligo di “severità” nei conti, questa la sua spietata analisi. Prodi è preoccupato anche dall’aumento dello spread e dal “mancato risanamento dei nostri conti”. Ecco così spiegato l’ultimatum di Draghi ai partiti che, con il loro comportamento, rischiano di “portare alla fine anticipata della legislatura”.

Ma ora, conclude, il premier dopo il suo ultimatum “non ha la possibilità di fare marcia indietro. E non ha più alternative” rispetto a quella di portare avanti tutte le riforme promesse. Intervistato poche ore dopo da Myrta Merlino a L’aria che tira, Prodi sferra un’altra bacchettata a Draghi: “Deve avere un’agenda precisa. Negli ultimi tre mesi ha rallentato. Il Quirinale lo ha disorientato”.

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