Era finito al centro di una bufera gigantesca al momento dello scoppio della crisi sanitaria, quando il Regno Unito si era trovato di fronte l’esempio italiano, primo Paese europeo a fare i conti col coronavirus, ma aveva scelto di non imitarne inizialmente il modello. Ora, Boris Johnson fa di nuovo discutere di sé per delle frasi che non sono piaciute a tutti in un momento altrettanto delicato, con il numero di contagi nel Paese che aumenta in maniera significativa.
Johnson non ha però accettato l’accusa, giustificandosi in maniera piuttosto singolare: “C’è un’importante differenza tra il nostro Paese e il resto del mondo. Ci sono paesi che amano la libertà e se guardate alla storia di questo Paese negli ultimi 300 anni, è sempre stato all’avanguardia per libertà di pensiero e democrazia. È difficile – conclude il primo ministro – costringere il nostro popolo a obbedire in modo uniforme alle linee guida considerate indispensabili”.
Non sono mancate, ovviamente, le repliche di utenti inferociti che hanno accusato Johnson di non assumersi le proprie responsabilità in un momento così delicato. Altri hanno ironizzato sul fatto che gli italiani, solitamente additati come popolo disordinato e irrequieto da tanti luoghi comuni, siano di colpo diventati più obbedienti degli inglesi.M5S, Fico replica a Di Battista: “Nessuna catastrofe, alle Politiche ci rialzeremo”