Tanti volti nuovi nella lista di ministri presentata da Conte dopo il colloquio con Mattarella, scelte arrivate al culmine di una lunghissima trattativa tra Pd e Cinque Stelle che ha visto i due partiti arenarsi a più riprese, senza però mai interrompere del tutto i rapporti. E mentre sul fronte dem si parla di molte new enty e pochi ritorni di fiamma, tra i quali Franceschini finito alla Cultura, diverso è il discorso se si guarda la nuova squadra dal punto di vista del Movimento.
Due, infatti, i grillini che si troveranno a spasso, avendo perso le rispettive cariche. Elisabetta Trenta lascia la Difesa, ruolo in cui arriva Luigi Di Maio. Una sostituzione legata più che altro a motivi di equilibri interni nel partito, non una bocciatura. Diverso il discorso per quel Danilo Toninelli che dice addio al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, sostituito dalla democratica Paola De Micheli.
Una mossa che da un lato potrebbe aprire nuovi scenari sul fronte Tav, visto la posizione di totale contrarietà di Toninelli che era stata smentita dallo stesso Conte nelle scorse settimane. Ma soprattutto l’addio alle scene di uno dei personaggi più discussi dell’esperienza gialloverde, sconfessato spesso dal suo Movimento e capace di incappare in una serie lunghissima di gaffe.
Il leggendario “tunnel del Brennero”, i congiuntivi incerti. La foto del picnic arrivata proprio mentre l’Italia osservava sconvolta il disastro del crollo del ponte Morandi. L’annuncio dell’acquisto di un Suv diesel mentre si parlava in diretta di svolta green. La sensazione, in generale, di una figura inadatta a un ruolo di tale importanza istituzionale e che alla fine è stata costretta a fare uno, per la verità scontato, passo indietro.
Conte presenta la squadra: Di Maio agli Esteri, Lamorgese al Viminale