Sta facendo molto discutere la lettera inviata lo scorso 18 giugno ai suoi confratelli della diocesi dal vescovo di Verona, Giuseppe Zenti. Nella missiva Zenti invita apertamente i fedeli a votare nelle “varie tornate elettorali” pensando a difendere “la famiglia voluta da Dio e non alterata dall’ideologia gender”. Parole che sono state interpretate come un chiaro riferimento elettorale ai ballottaggi per le comunali in programma domenica prossima anche nella città scaligera.
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Ad affrontarsi a Verona nel secondo turno delle elezioni amministrative saranno infatti il candidato di centrodestra e sindaco uscente, Federico Sboarina, e quello del centrosinistra, ex calciatore di Roma e Verona, Damiano Tommasi. Quello del vescovo Zenti è sembrato niente di meno che un endorsement in favore di Sboarina, dato fino a questo momento sfavorito nella corsa. Anche per colpa del mancato apparentamento ufficiale con la lista di un altro sindaco di centrodestra, Flavio Tosi, oggi sostenuto solo da Forza Italia.
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“Nelle varie tornate elettorali, di qualsiasi genere, è nostro dovere far coscienza a noi stessi e ai fedeli di individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall’ideologia del gender. – mette nero su bianco monsignor Zenti – Al tema dell’aborto e dell’eutanasia. Alla disoccupazione, alle povertà, alle disabilità, all’accoglienza dello straniero. Ai giovani, alla scuola cattolica, a cominciare dalle materne. Queste sono frontiere prioritarie che fanno da filtro perla coscienza nei confronti della scelta politica o amministrativa”, conclude il vescovo di Verona.
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Compito dei sacerdoti, spiega ancora Zenti, “non è schierarsi per partiti o persone, ma segnalare presenze o carenze di valori civili con radice cristiana”. Insomma, secondo alcuni il vescovo ha fatto bene rimarcare quali siano le prerogative delle fede cattolica. Ma giustamente i critici fanno notare che, così facendo, Giuseppe Zenti sta mettendo i bastoni tra le ruote a Tommasi che sembrava lanciatissimo verso una storica affermazione del centrosinistra a Verona.
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