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Putin, il dubbio di Letta: “Tutti si chiedono se sia sano di mente”

La diplomazia italiana parte all’offensiva contro Vladimir Putin. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, considera il presidente russo peggiore di un animale. Non si mostra certo più tenero Enrico Letta. Durante le dichiarazioni di voto alla Camera in favore degli aiuti militari dell’Italia all’Ucraina, il segretario del Pd si spinge fino al punto di chiedersi se il capo del Cremlino sia “sano di mente”.

Enrico Letta e Vladimir Putin

Secondo Letta “la decisione più difficile è stata quella di inviare le armi all’Ucraina. Il sostegno con materiale militare sappiamo che è il passaggio più difficile. – spiega il segretario del Pd – Ma sappiamo anche che nell’articolo 11 della Costituzione ci sono ragioni che motivano l’intervento di oggi e ci sono nella decisione che la commissione Ue ha preso domenica e il Parlamento Ue oggi. Ragioni basate anche sull’art.51 delle Nazione Unite. Siamo perfettamente in linea con la Costituzione italiana e europea e siamo in linea con i valori più profondi di questo secolo”.

Enrico Letta intende “esprimere il convinto sostegno dei gruppi Pd all’azione di governo. Un sostegno in nome del cuore del suo intervento, presidente Draghi, in nome di quei principi di democrazia e libertà che non sono solo parole retoriche ma piene di vita e significato”, si rivolge direttamente al premier.

Italian Prime Minister Enrico Letta (R) and Russian President Vladimir Putin (R) give a joint press conference after their meeting on November 25, 2013 in Trieste. AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE

“Abbiamo dimostrato la differenza fra i Parlamenti e l’autocrazia. La differenza fra un Parlamento di tanti, e l’autocrazia di uno, a capotavola. Il più lontano possibile dagli altri. – Letta attacca duramente Putin – Il capotavola da solo sta scatenando una guerra. Tutti si chiedono se sia sano di mente. In democrazia, tutti insieme, saremmo in grado di bloccarlo. Nell’autocrazia no. Oggi al Parlamento Ue c’è stata una frase che resterà nella storia. E l’ha pronunciata Zelensky: vi abbiamo dimostrato cosa è il desiderio di esser come voi, ha detto. Quale merito abbiamo ad essere nati qui? Abbiamo avuto la fortuna, il privilegio di nascere qui e oggi sta a noi meritarlo”, conclude.

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