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Laura Boldrini difende la moglie di Soumahoro: “Oggetti griffati? Magari erano finti”

Il caso che vede involontario protagonista Aboubakar Soumahoro non accenna ancora a sgonfiarsi. Alle indagini portate avanti dai magistrati sulle cooperative gestite dalla suocera e dalla moglie del deputato eletto nelle file di Verdi e Sinistra Italiana, ma ora autosospeso, si aggiunge ora anche il gossip. Sono infatti spuntate numerose fotografie che ritraggono la consorte di Soumahoro, Liliane Murekatete, in atteggiamenti molto sexy e praticamente svestita. Gli scatti risalgono a qualche anno fa e il fotografo autore del servizio dichiara oggi di non essere stato pagato dalla donna.

Laura Boldrini difende la moglie di Soumahoro

La moglie di Soumahoro, dunque, non è più solo sulla graticola per la gestione delle cooperative, oppure per le fotografie dove mette in bella mostra abiti e oggetti griffati. Ora le attenzioni morbose degli italiani si concentrano anche su altre cose ‘messe in bella mostra’ dalla signora. A cercare di gettare acqua sul fuoco delle polemiche ci prova Laura Boldrini. La deputata del Pd, intervistata dalla trasmissione radiofonica di Radio 1 Un giorno da pecora, dichiara che secondo lei gli oggetti di lusso indossati da Liliane Murekatete potrebbero essere “finti”. Ma la ex presidente della Camera non adduce nessuna prova a sostegno della sua tesi.

“Il diritto all’eleganza? Un’espressione infelice che non si capisce cosa voglia dire. – premette Laura Boldrini ospite di Un giorno da pecora, in riferimento alla giustificazione data da Aboubakar Soumahoro in merito al look mostrato dalla moglie – Anche se non sappiamo se quegli oggetti lì siano davvero di lusso, magari erano finti. Una borsa da duemila euro io non l’ho mai comprata. – ci tiene a puntualizzare -Non si possono spendere quelle cifre per una borsa. Un marchio non può costare così tanto, bastano 200 euro per una borsa. Si possono prendere delle belle scarpe anche a 100 euro. Per principio cerco di evitare le cose di marca, ma se proprio devo farlo la prendo in saldo”.

Poi il mirino di Laura Boldrini si sposta verso Giorgia Meloni. La deputata del Pd non riesce proprio ad accettare il fatto che il presidente del Consiglio pretenda che la sua carica venga declinata al maschile. “È una cosa che non si spiega. – protesta la Boldrini – Se il femminile vuole farsi chiamare al maschile c’è un problema, si pensa che il maschile sia più autorevole, non può piacerti una cosa che non rispetta la tua identità. Questa cosa mi mette tristezza”, conclude il suo intervento a Un Giorno da pecora.

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