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Lavoro: oltre un milione di posti disponibili entro marzo, ma i due terzi dei profili professionali sono introvabili

Fabbri e saldatori, insieme a matematici e tecnici informatici. Ma anche ingegneri ed esperti in scienze bancarie. Questi sono solo alcuni dei profili professionali più difficili da trovare dalle imprese italiane che da qui a fine marzo hanno già in programma l’assunzione di oltre 1,2 milioni di persone (442mila i contratti programmati entro fine gennaio). A rilevare questi dati è stato il sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che ha messo in evidenza risultati all’apparenza positivi, ma che in realtà sono in calo su base annua: infatti rispetto allo scorso anno, il sistema ha registrato una flessione delle entrate previste di -58.620 sul trimestre gennaio-marzo 2018, e di -49.510 su tutto il mese rispetto a gennaio scorso.


Nel bollettino, si denota come il dato sia visto come un “segnale del progressivo rallentamento congiunturale, a conferma di un quadro macroeconomico già noto e reso ancora più incerto dall’evolversi degli scenari economici mondiali”. Questo anche per effetto di una maggior richiesta di profili professionali qualificati. Molte le incognite che gravano sui piani di sviluppo delle imprese: dall’andamento delle esportazioni per la questione dei dazi, all’incertezza sulla ripresa della domandainterna e degli investimenti, alle conseguenze legate alla Brexit.

Non tutti i settori però soffrono queste conseguenze, laddove moda, metallurgia, meccatronica, chimica – farmaceutica, manifatturiero, turismo e servizi si muoveranno in controtendenza, con aumenti delle posizioni lavorative messe a disposizione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Segna il passo, invece, l’agroalimentare con una flessione del 18,2% rispetto alle entrate programmate nello stesso trimestre del 2018, sentore di una maggiore alea di incertezza percepita dalle imprese agroalimentari considerati gli scenari che si prospettano.

La difficoltà delle imprese a individuare e reperire i profili idonei da introdurre in azienda, cresce di 6 punti percentuali raggiungendo il 31% delle entrate previste a gennaio. Questo anche per effetto di una maggior richiesta di profili professionali qualificati.

 

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