Ci sarebbe l’oscurantismo del governo cinese, che nonostante avesse informato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dell’esistenza del coronavirus già il 31 dicembre continuava a tenere all’oscuro i cittadini, dietro i recenti casi registrati in Europa, tra i quali anche i due affetti dalla malattia ricoverati in Italia, allo Spallanzani di Roma. A rivelarlo è il New York Times sulla base di testimonianze locali e fughe di notizie che confermano la cappa di silenzio costruita a tavolino dai vertici del Paese: le conseguenze sarebbero state ovviamente terribili sulla popolazione mondiale.
strutture mancavano i kit di depistaggio, le maschere e altri indumenti di protezione. L’indagine del New York Times addossa le responsabilità della terribile bugia sul coronavirus al regime autoritario del presidente Xi Jinping, che ha “ulteriormente e sistematicamente sventrato istituzioni quali giornalismo, social media, organizzazioni non governative e altre categorie in grado di fornire prove della sua responsabilità”.
Una strategia simile a quella messa in campo da Xi per insabbiare le febbre suina che dal 2018 ha portato all’abbattimento di un quarto della popolazione mondiale di maiali. Proprio per questo tanti cittadini cinesi, ignari della reale sintomatologia del virus e della sua pericolosità, non avrebbero preso le dovute precauzioni, continuando tra l’altro a viaggiare e spostarsi senza preoccuparsi dei sintomi che nel frattempo stavano riscontrando.Trump scarica Salvini: alla reunion dei repubblicani invita solo la Meloni