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Lega nel caos, aria di scissione nel partito

L’addio alla Lega dell’eurodeputata Francesca Donato è solo l’ultimo atto di una tragedia che si sta consumando in casa del partito di Matteo Salvini. Lo scontro interno sul green pass, infatti, pare aver lasciato il segno. A leggere le chat interne leghiste, poi, qualcuno non esclude nemmeno una prossima scissione, con la nascita di un nuovo movimento politico ultra salviniano.

Il quotidiano Repubblica è venuto in possesso di alcuni messaggi whatsapp che testimonierebbero inequivocabilmente l’esistenza di una spaccatura, forse insanabile, tra le due anime della Lega. La situazione avrebbe iniziato a precipitare lunedì 13 settembre. In quell’occasione, il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, annuncia da Città di Castello, in Umbria, l’estensione del green pass a tutti i lavoratori, pubblici e privati. Un taglio netto con la linea anti lasciapassare verde portata avanti dal segretario Salvini.

Quasi contemporaneamente va in scena al Senato un convegno sulle cure alternative per il Covid. Ad organizzarlo è la senatrice leghista Roberta Ferrero. Ma è lo stesso Salvini a prenderne le distanze, dichiarando di non essere nemmeno stato informato. Al contrario, la Donato annuncia la sua partecipazione al convegno. “Ero pronta ad andare. C’erano fior di scienziati. Ma mi è stato chiesto di non partecipare. Da chi? Dal capogruppo Francesco Romeo”, racconta la stessa europarlamentare.

Il timore dei vertici leghisti è quello di esporsi troppo alle critiche politiche e mediatiche strizzando l’occhio ai no-vax. Ma la polemica esplode lo stesso. Poi, l’approvazione del decreto sul super green pass mette di fatto i salviniani in minoranza nel partito. “Non me la sento di tacere e stare a guardare”, avrebbe messaggiato a quel punto la Donato a Salvini. “GG non perde l’occasione per dimostrare che Salvini non conta più nulla”, avrebbe poi commentato la stessa Donato riferendosi a Giorgetti, chattando con il presidente dei deputati europei, Marco Zanni. “Ormai è così. Decide Draghi. Lui non obietta e via. Non potrà durare molto. Vedrai che qualcosa succederà”, avrebbe aggiunto amaramente lo stesso Zanni. “Un trauma nel governo o nella Lega”, questa la sua previsione.

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