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Ucraina, Friedman: “Salvini e Conte non sono pacifisti, sfruttano paura della gente”

Non c’è giorno ormai che Matteo Salvini e Giuseppe Conte non rilascino qualche dichiarazione al veleno sulla guerra in Ucraina e sul modo in cui sta operando il governo Draghi. Entrambi spingono con forza affinché venga trovata al più presto una soluzione pacifica al conflitto tra la Russia e l’Occidente, salvo poi votare tutti i provvedimenti proposti dal premier, compreso l’invio di armi più pesanti a Kiev. Un atteggiamento ambiguo, quello dei due leader politici, che il giornalista americano Alan Friedman considera falso.

Matteo Salvini e Giuseppe Conte

“Sugli attacchi di Salvini e Conte al governo Draghi, hanno scoperto di essere pacifisti e di non appoggiare più la legittima difesa, per quanto riguarda Salvini. – attacca subito Alan Friedman – Queste sono manovre politiche politicanti dei populisti del governo gialloverde, che si sono riuniti facendosi passare per pacifisti. Ma veramente non sono pacifisti Conte e Salvini. Sono quelli che sfruttano la paura della gente, cercando di dire di non inviare armi all’Ucraina”.

“Oppure che Finlandia e Svezia non devono fare parte della Nato, semplicemente per ritagliarsi spazio mediatico e politico perché ci sono le elezioni amministrative a giugno e poi le politiche l’anno prossimo. – punta il dito Friedman contro i due leader di Lega e M5S – Salvini e Conte sono in piena campagna elettorale. E questa campagna elettorale in Italia sarà la sfida tra i moderati e i pragmatici da un lato, che siano di destra o di sinistra, e i populisti demagogici e incompetenti dall’altra. Perché quando si parla del governo gialloverde si tratta soprattutto di incompetenza, non di cattiveria”, conclude.

“A quasi tre mesi dall’inizio del conflitto chi parla solo di armi non fa il bene dell’Ucraina e dell’Italia e del mondo intero. – ha dichiarato ad esempio Salvini l’altro giorno in Senato dopo l’intervento di Draghi – Giusto salvare vite umane, ma abbiamo il dovere di fare l’interesse italiano. Far cessare la guerra significa salvare posti di lavoro in Italia”. Proprio il modo di fare politica criticato da Friedman.

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