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Altro che boom: i dati Bankitalia inchiodano il governo, l’Italia verso la “recessione tecnica” per gli errori gialloverdi

Bankitalia taglia le previsioni di crescita del Pil, da +1 a +0,6%, portandola 0,4 punti sotto le stime del governo già riviste al ribasso a dicembre. Per quanto riguarda il 2018, il bollettino economico di via Nazionale prevede che si chiuderà a +1% ma sottolinea: “Negli ultimi tre mesi del 2018 il Pil potrebbe essere ancora diminuito” dopo la flessione dello 0,1% registrata nel terzo trimestre. Il calo sarebbe avvenuto “a seguito della flessione della domanda interna”, mentre “sarebbe proseguito il recupero delle esportazioni”. Se questo scenario fosse confermato, l’Italia sarebbe tecnicamente in recessione, visto che avrebbe registrato due trimestri consecutivi di riduzione del prodotto interno lordo.

Una previsione che però non è stata affrontata dal governo, convinto che le stime siano “apocalittiche” e non veritiere.”Si tratta di quella stessa Bankitalia che ci ha lasciato le banche in queste condizioni perché non ha sorvegliato in questi anni” ha subito attaccato il vicepremier Luigi Di Maio. “Non è la prima volta che le stime di Bankitalia poi non si rilevano fondate. Sono diversi anni che non ci prende. Solo è strano. Quando c’erano quelli di prima facevano stime al rialzo, ora al ribasso”. Palazzo Chigi, in una nota, ha aggiunto che “le ultime stime di Banca d’Italia sull’ultimo trimestre del 2018 e le prime previsioni per il 2019 indicano che l’impostazione di una manovra espansiva, sottolineata dal governo e sostenuta anche nel corso del negoziato con le istituzioni europee, mantiene tutta la sua validità. Il rallentamento economico che sta investendo tutto il continente europeo necessita di una risposta coraggiosa anche in Italia”.“Siamo fiduciosi – continua la nota – nel fatto che le misure qualificanti del contratto di governo introdotte nella manovra, i 15 miliardi di investimenti aggiuntivi nel prossimo triennio e la profonda azione riformatrice intrapresa dal governo, volta a sbloccare l’enorme potenziale produttivo del Paese, assicureranno al Paese una crescita sostenuta”.

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