Un documento del quale si discute ferocemente da settimane, quell’analisi costi-benefici fatta dai Cinque Stelle sulla Tav e che avrebbe evidenziato l’eccessiva spesa necessaria a portare a termine l’opera a fronte dei benefici, non troppi, che ne deriverebbero. Affidata a un architetto, il professor Marco Ponti, sul quale si stanno concentrando ora le attenzioni dei media. Una figura messa nel mirino in particolar modo dal Giornale, che ha sottolineato le sue posizioni da sempre contrarie all’alta velocità Torino-Lione.
Il Giornale cita poi alcune vecchie dichiarazioni di Ponti sul tema: “L’argomento più avvincente prodotto dall’architetto contro la Tav Torino-Lione è un altro. Se la gente va in treno non consuma benzina, giusto? E neppure paga il pedaggio autostradale. Ecco, ciò non è affatto bello secondo Ponti. Il trasporto su strada infatti, tra tasse sui carburanti e pedaggi, genera moltissime risorse per lo Stato”.
“Ogni pieno di benzina regala un 70% della spesa allo Stato, con le accise (tasse) sui carburanti. Un bel bottino per le casse pubbliche. Infatti Ponti ha inserito tra i costi, nell’analisi costi-benefici della Tav, appunto i mancati introiti derivanti dal fatto che con una nuova linea ferroviaria veloce la gente preferirebbe il treno all’auto (o al tir)”.Immigrati, quando Grillo sbraitava: “Accogliamoli tutti. Mai più respingimenti”