C’è una destra che a parole si dice lontana da certe discriminazioni, certi facili inni all’odio. E che però, nei fatti, non fa che seguire soliti, tristi copioni. Ennesimo episodio è quello avvenuto nel Comune di Lecce dove un ragazzo di nome Jean-Pierre Yvan Sagnet, al quale il presidente della Repubblica Mattarella aveva già conferito l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, ha ricevuto la cittadinanza onoraria come “protagonista e il simbolo della battaglia civile, sindacale, politica per i diritti dei lavoratori migranti in agricoltura”. Al momento della votazione, però, un centrodestra visibilmente in protesta con la scelta ha deciso di abbandonare l’aula. Atteggiamento che, ovviamente, ha scatenato polemiche a non finire, considerando anche come l’onorificenza era intesa anche come omaggio a Paola Clemente, la bracciante salentina morta cinque anni fa nei campi di Andria, dove lavorava per due euro all’ora, stroncata dalù caldo. Allora, il reato di caporalato non era ancora stato introdotto nel nostro ordinamento giuridico, lo è stato dopo anche grazie alle lotte di Sagnet.

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