Aumentano le forze dell’ordine al confine. Stop all’accoglienza diffusa. E, ultima novità in ordine cronologico, niente più contributi regionali agli alberghi che nel corso degli ultimi cinque anni hanno ospitato profughi e richiedenti asilo. Succede, davvero, in Friuli Venezia Giulia. O meglio potrebbe succedere: la Lega ha infatti depositato, come scrive Il Piccolo, una proposta di legge che contiene degli interventi volti, nelle intenzioni, a recuperare la competitività regionale. E nella quale si legge, tra le righe, la volontà di “escludere il sostegno economico della Regione per ristrutturazioni, acquisto di mobilio e creazione di aree parcheggio. Saranno così colpite, retroattivamente, tutte le attività che negli ultimi anni abbiano deciso di mettere a disposizione le proprie stanze al sistema di accoglienza diffusa”.
Un modo, quindi, per combattere un meccanismo che, stando ai leghisti, drogherebbe il mercato: “Le realtà turistiche non hanno questa certezza: si crea una forma di concorrenza sleale”. E che ha subito scatenato proteste a non finire. “Questa norma è allucinante: un provvedimento ingiusto e ancor più ingiusto è che si fissi il criterio della retroattività – ha affermato la vicepresidente di Federalberghi Fvg Cristina Lipanje – Queste strutture decidono di ospitare profughi perché sono in cattive condizioni o decentrate e quindi usano l’accoglienza per avere qualche guadagno”.Reddito di cittadinanza, cosa si inventa il governo per non darlo agli immigrati