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Disabili, la Lega in Lombardia taglia i fondi: assistenza a rischio per centinaia di persone

La Lega, almeno stando al caso (e al caos) Lombardia, non sembra in grado di garantire l’assistenza a centinaia di famiglie con disabili gravi e gravissimi. Il caos sul taglio ai fondi per i disabili, che si trascina ormai da due mesi senza una soluzione, ha vissuto un nuovo capitolo negativo. Come riporta Fanpage, “associazioni e famiglie aspettavano con ansia la riunione della commissione sanità del Consiglio regionale lombardo che avrebbe dovuto discutere una nuova delibera per annullare gli effetti devastanti dei tagli. Ma un’ora prima della seduta una nota della segreteria dell’assessore leghista Stefano Bolognini ha gelato tutti. Incontro rimandato a data da destinarsi, nessun confronto e incertezza totale sul futuro di persone in condizione di estrema fragilità”.

La vicenda scotta, e sta creando più di un problema a Salvini in una Regione che il centrodestra amministra da diversi anni, ininterrottamente. Tutto è nato con una delibera della giunta di Attilio Fontana, firmata il 23 dicembre, che tagliava le misure dedicate ai disabili gravissimi, introduceva una soglia di reddito Isee di 50mila euro per la percezione del contributo (65mila nel caso di minorenni) e abbassava il contributo minimo mensile da 600 a 400 euro. La quota aggiuntiva di 500 euro, in caso di assunzione di un caregiver, veniva vincolata ad un orario settimanale di servizio di non meno di 40 ore, con la conseguenza che chi ne avesse avuto bisogno per un tempo più limitato non ne avrebbe avuto diritto.

Dopo le proteste dell’opposizione – scrive Fanpage – ma anche di parte della maggioranza, la giunta ha deciso di sospendere la delibera e rinviato la discussione in commissione. Dove l’assessore non si è presentato. Il rinvio è stato motivato con la necessità di consentire all’assessore di presentare in Commissione la versione definitiva della delibera contenente tutti gli elementi di modifica richiesti nell’ampia discussione consiliare avvenuta nelle settimane scorse.

Intanto la vita di genitori, fratelli, figli, mariti e mogli di persone disabili gravi resta appesa a un filo. “Andiamo avanti di mese in mese. Già adesso per febbraio siamo scoperti. Se vai all’Ats per avviare un progetto non puoi fare nulla, fino a quando non c’è la delibera è tutto congelato”, denuncia Fortunato Nicoletti, padre di una bambina di 4 anni disabile, tra i fondatori del Comitato famiglie Disabili Lombarde. Un gruppo che oggi raccoglie oltre 350 famiglie, nato all’indomani della firma della delibera per protestare contro il taglio ai fondi.

 

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