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Leone XIV, il nuovo Papa lo ha fatto davvero: “Tolti i sigilli!”

Un evento di grande rilievo ha caratterizzato l’inizio della giornata, con migliaia di fedeli raccolti per partecipare alla preghiera del Regina Caeli, guidata da **Leone XIV**. L’emozione palpabile ha accompagnato questo momento, segnando simbolicamente il ritorno all’uso dell’**appartamento papale** nel **Palazzo Apostolico**.

La riapertura degli **appartamenti papali** è una tradizione che si ripete all’insediamento di un nuovo pontefice. Questo atto non solamente dà inizio al nuovo corso quotidiano del papa, ma rappresenta anche un momento di continuità per la missione pastorale della **Chiesa Cattolica**.

Cerimonia solenne con i vertici vaticani

Alla cerimonia hanno partecipato alte cariche della **Santa Sede**, tra cui il Camerlengo della **Santa Romana Chiesa**, il cardinale **Kevin Joseph Farrell**, il segretario di Stato cardinale **Pietro Parolin**, il sostituto per gli Affari Generali, monsignor **Edgar Peña Parra**, e il segretario per i Rapporti con gli Stati, monsignor **Paul Richard Gallagher**. Presente anche il reggente della **Casa Pontificia**, monsignor **Leonardo Sapienza**.

Un segnale di inizio per il nuovo pontificato

La rimozione dei sigilli dall’**appartamento papale** rappresenta un passo fondamentale nell’avvio del pontificato di **Leone XIV**, che ha preso il posto dopo il conclave seguito alla morte di Papa **Francesco**. Questo gesto simbolico segna l’inizio ufficiale del suo mandato, nelle stanze che sono il cuore amministrativo e spirituale della **Chiesa Cattolica**.

L’evento sottolinea il clima di **rinnovamento** che accompagna ogni nuovo pontificato, con particolare enfasi sulla continuità e solennità della transizione.

L’appartamento papale: un luogo da rinnovare

La riapertura dell’**appartamento papale** segna l’inizio di lavori di **ristrutturazione**. Come consuetudine, anche per il nuovo pontefice si procederà a interventi di **ammodernamento** e personalizzazione, con la sostituzione o l’adattamento dei mobili e la sistemazione degli ambienti secondo le esigenze di **Leone XIV**.

Essendo l’**appartamento** sigillato dopo la scomparsa del papa precedente, è solo il nuovo pontefice che può romperne i sigilli. **Leone XIV** ha compiuto questo gesto subito dopo la preghiera del Regina Coeli, permettendo così l’accesso ai lavoratori incaricati delle opere necessarie.

La scelta di Leone XIV e il ritorno alla tradizione

**Leone XIV** ha optato per risiedere nell’**appartamento** del **Palazzo Apostolico**, contrariamente al suo predecessore, Papa **Francesco**, che ha vissuto per 12 anni nella suite di **Casa Santa Marta**. Questa decisione evidenzia un ritorno alla tradizione, con il nuovo pontefice che sceglie di abitare nel luogo storico associato al potere papale.

L’**appartamento papale** comprende dieci ampie stanze, tra cui un ufficio privato, una camera da letto, una cappella e, a partire da Giovanni Paolo II, una suite medica per emergenze. Ci sono anche un giardino pensile e alloggi per le suore benedettine tedesche che gestiscono la **Prefettura della Casa Pontificia**, oltre alla famosa finestra su **Piazza San Pietro**, da dove il papa si affaccia per l’Angelus settimanale.

Un luogo carico di storia e significato

Prima dell’**Unità d’Italia**, tra il 1605 e il 1870, i papi risiedevano al **Quirinale**. Pio IX fu l’ultimo pontefice a vivere lì, prima che il palazzo diventasse la residenza ufficiale del re d’Italia e successivamente del presidente della Repubblica. Questo passato storico aggiunge ulteriore fascino all’**appartamento papale** del **Palazzo Apostolico**, che continua a essere il centro nevralgico della **Chiesa** e della vita del pontefice.

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