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Lega, Maroni contro Salvini: “È ora di un nuovo leader e so anche chi”

Musi lunghi e mugugni nella Lega dopo il deludente risultato elettorale di domenica scorsa. Vero è che il partito di Matteo Salvini, nonostante sia crollato sotto al 9% delle preferenze, sia riuscito ad eleggere quasi 100 parlamentari e ora avrà diritto a spartirsi le poltrone di governo. Ma la delusione è tanta anche tra quelli che una volta erano considerati i suoi fedelissimi. È anche il caso di Roberto Maroni. L’ex segretario e uno dei fondatori del Carroccio mena fendenti durissimi contro il Capitano, invocando persino un cambio alla guida del partito.

Maroni attacca Salvini

Non usa mezze misure Roberto Maroni nella sua rubrica ‘Barbari foglianti’ tenuta sul quotidiano Il Foglio. Analizzando i deludenti risultati elettorali del suo partito decide di andare subito al nocciolo della questione. “È ora di un nuovo leader per la Lega. – spara a zero contro Salvini – Ora si parla di un congresso straordinario della Lega. Ci vuole. Io saprei chi eleggere come nuovo segretario, ma per adesso non faccio nomi”.

“Un dato è certo: la distanza tra le due coalizioni è abissale, mai sotto i 15 punti. – prosegue poi Roberto Maroni nella sua analisi del voto – La vittoria è netta. Svanisce quella che per il centrodestra era l’unica paura e per il centrosinistra l’ultima speranza. Meloni potrà contare sulla maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato”, esulta l’ex segretario leghista che poi parla del risultato delle elezioni come di “una vittoria per nulla sorprendente, vista la pochezza della coalizione di centrosinistra. Dei suoi argomenti, dei suoi programmi e della sua propaganda. Anzi, le varie coalizioni targate centrosinistra sono tutte quante pronte a dividersi, esercizio che le ha portate alla sonora sconfitta”.

Secondo Maroni, Giorgia Meloni “adesso riceverà dal presidente della Repubblica l’incarico di formare il nuovo governo. Anche se la prima volta che una donna diventa presidente del Consiglio, la Meloni ce la farà di sicuro. Una doppia maggioranza in Parlamento abbatte ogni possibile ostacolo sulla strada della Meloni verso Palazzo Chigi. Il risultato sotto le aspettative della lista centrista Calenda-Renzi non lascia dubbi: il centrodestra non avrà bisogno di altri voti in Parlamento”, conclude.

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