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L’Italia saluta un grande servitore dello Stato: il cordoglio di La Russa e Crosetto

Con la sua scomparsa, il generale Mauro Del Vecchio, a 79 anni, lascia un vuoto significativo nelle Forze Armate, nella politica e nelle istituzioni italiane. Un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio del Paese, distinguendosi come ufficiale esemplare e successivamente come rappresentante istituzionale. Il suo impegno si è manifestato tanto nei teatri di guerra quanto nei corridoi del Senato, dove ha operato sotto le insegne del Partito Democratico.

Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha sottolineato come Del Vecchio abbia saputo combinare un’eccellente preparazione militare con una profonda sensibilità istituzionale. Tra i suoi incarichi più prestigiosi, dal 2005 al 2006 ha comandato le Forze NATO in Afghanistan, durante l’operazione ISAF, affrontando uno dei contesti più complessi e pericolosi del periodo post-11 settembre.

La carriera di Del Vecchio non si è fermata lì; è stato successivamente al vertice del Comando operativo di vertice interforze, uno degli incarichi più delicati della struttura militare italiana. Riconosciuto per il suo equilibrio, la competenza e lo spirito di servizio, ha rappresentato una “coscienza operativa” all’interno del settore della Difesa.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha reso omaggio al valore umano, militare e istituzionale di Del Vecchio, definendolo una figura di altissimo rilievo. Ha rappresentato con onore l’Esercito Italiano e l’intera Difesa nei teatri operativi più complessi.

Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, lo ha descritto come un “profondo conoscitore dei valori militari” e un “modello di riferimento per le future generazioni di ufficiali”. Il suo spirito da bersagliere — caratterizzato da coraggio, disciplina e amore per la patria — ha accompagnato Del Vecchio fino all’ultimo giorno della sua vita pubblica.

Il generale Mauro Del Vecchio è stato più di un semplice militare; è stato un autentico rappresentante dello Stato, mantenendo sempre un’alta coerenza etica in ogni fase della sua carriera. La sua assenza lascia un profondo silenzio, sentito da tutta la Nazione che oggi ne piange la scomparsa.

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