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Mes, lite tra Giorgetti e Salvini: e la Lega si spacca. Il retroscena

È scontro tra Salvini e Giorgetti, e la Lega si spacca. Le ultime bordate del suo leader sul Mes e sull’Europa matrigna “che vuole strozzare l’Italia” non lo hanno convinto per nulla. Un colloquio franco e a distanza con Salvini è stato sufficiente a scavare il fossato. Poi, almeno da una settimana, Giancarlo Giorgetti ha salutato tutti ed è sparito dai radar. Lo rivela Repubblica. Ci sarebbe anche una parte della Lega favorevole a questo Mes senza condizionalità, destinato ad aiutare i Paesi dell’Unione Europea nella spesa sanitaria pari al 2% del Pil. Questa parte della Lega è rappresentata da quel piccolo microcosmo che gira proprio intorno a Giancarlo Giorgetti. Lo scontro sembra aperto.

Stando al retroscena di Repubblica, secondo Giorgetti il Mes proposto da Bruxelles e la sua versione venuta fuori dalla riunione dell’Eurogruppo non è pericolosa come la versione ‘tradizionale’ del Mes, quella che ha trovato l’ostacolo sovranista sin dallo scorso autunno. Anzi, l’occasione, in questo momento di feroce crisi economica che si sta affacciando all’orizzonte, non sarebbe da farsi sfuggire, sempre secondo la versione del Giorgetti governista, di quel mediatore che sapeva unire anche le versioni più contrapposte nell’esecutivo di cui ha fatto parte dal 2018 all’estate del 2019.

Ma non è tutto. Lo scontro non è solo sul Mes, ma anche sulla gestione del partito in questa fase complicata dovuta all’emergenza coronavirus. Quella parte della Lega (l’ala di Giorgetti) è la stessa a cui fa riferimento il governatore della regione Veneto Luca Zaia. Quest’ultimo ha gestito bene l’emergenza coronavirus all’interno dei suoi confini, facendo venir fuori il Veneto da una situazione inizialmente complessa, al pari di quella della regione Lombardia. Tuttavia, Matteo Salvini si fa fotografare alla scrivania del Pirellone, per offrire supporto a Fontana in questa fase.

Non c’è quella esaltazione che ci si aspetterebbe per il riscontro positivo avuto da Zaia in Veneto, al di là di qualche frase o battuta di circostanza. Per un partito come la Lega che fa della comunicazione del suo leader un pilastro fondamentale del suo consenso, la cosa suona davvero come strana. Che ci sia la frattura Salvini-Giorgetti dietro tutto questo? Luca Zaia continua a lavorare e a tirare l’acqua al suo mulino.

Non cade nelle provocazioni più o meno volontarie lanciate da Salvini su eventuali sue candidature a premier di un esecutivo targato Lega ed evita di bruciarsi. Ora, sembra concentrato pancia a terra sul suo Veneto. Ma in futuro potrebbe essere davvero questo l’asse che potrà mettere in crisi i rapporti di forza all’interno del Carroccio.

 

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