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Lucca, ristorante stellato non trova personale: “Offriamo 1900 euro ma non ci scrive nessuno”

Ristoranti che offrono contratti stabili e lauti guadagni ma non riescono a trovare personale. È una storia che si sente raccontare sempre più spesso sui giornali durante questa estate. A puntare per primo il dito contro i giovani italiani presunti scansafatiche era stato il proprietario del Crazy Pizza Flavio Briatore, seguito poi da diversi altri colleghi. Ora è il turno di Fabrizio Girasoli, lo chef proprietario del Butterfly di Lucca, ristorante con una stella Michelin, raccontare la sua esperienza.

Lo chef proprietario del ristorante stellato Butterfly di Lucca

“Offriamo un lavoro stabile, assicurato e ben retribuito, ma non ci sta scrivendo nessuno, se non poche persone senza qualifica. Ovvero sia, che non hanno mai lavorato in un ristorante. – spiega Girasoli al Corriere – Stiamo offrendo 1.900 euro al mese per il futuro sommelier del locale e 1.600 euro al personale di sala, ma nessuno sembra veramente interessato. Fino a pochi anni fa i curriculum piovevano a decine. Poi però qualcosa è cambiato”.

“Credo che incida quella corrente di pensiero secondo la quale i ristoratori sarebbero sfruttatori. – punta il dito il proprietario del Butterfly di Lucca – Non posso certo parlare a nome di tutti, ma posso affermare con assoluta certezza che sia da noi che nei locali di tanti colleghi che conosco le cose vengono fatte con la massima serietà e totale rispetto delle regole. I lavoratori vengono assunti con contratti veri e assicurati per le ore che fanno. Ricevono uno stipendio adeguato e sono retribuiti anche per gli straordinari, laddove necessari. Certo, ci sarà anche chi non rispetta la legge, ma quello vale per tutti i mestieri”.

Secondo il ristoratore di Lucca il reddito di cittadinanza “di sicuro non invoglia le persone a cercare lavoro. In generale, senza voler insegnare niente a nessuno, mi pare che una volta ci fossero giovani disposti a fare la gavetta. Mentre oggi si vorrebbe tutto e subito. C’è gente che non vuole lavorare di domenica. Altra che non vuol lavorare di sera: da noi un cameriere inizia il turno alle 16 e lo finisce verso mezzanotte. Se uno ha voglia di uscire e andare a ballare avrebbe tutto il tempo che vuole per farlo”, conclude.

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