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Lo statuto del lavoro autonomo è legge: ecco cosa cambia per i freelance

Il Senato ha dato il via libera definitivo alla legge che definisce lo Statuto del lavoro autonomo. Con 158 sì, 9 no e 45 astenuti, il ddl è passato così in terza lettura, dopo quasi 15 mesi dal varo in Consiglio dei ministri. Lo Statuto riconosce in pieno il lavoro dei freelance, attribuendo quindi loro alcuni diritti e tutele.
Nell’articolo 1 infatti chiarisce i destinatari delle nuove norme: lavoratori autonomi, inclusi i professionisti iscritti a ordini professionali, senza distinzione tra partite iva vere e finte, economicamente dipendenti e non. Un provvedimento che riguarda quasi 2 milioni di persone solo in Italia, secondo i dati di Acta, l’associazione dei freelance che a lungo ha lavorato sul testo e che commenta: “Siamo soddisfatti, sono state accolte molte delle nostre proposte. La versione finale è un buon risultato. Non è, e non potrebbe essere, risolutivo di tutti i nostri problemi, ma è un passaggio rilevante”.
Statuto del lavoro autonomo - freelance al lavoro


Il testo disciplina gli ambiti del fisco, del welfare, della costituzione di reti di professionisti per partecipare a gare pubbliche con consorzi stabili. E ancora, introduce l’apertura di sportelli informativi per il lavoro autonomo, e soprattutto esprime la volontà di contrastare le clausole abusive, come le modifiche unilaterali delle condizioni del contratto, le deroghe ai tempi di pagamento superiori a 60 giorni o il rifiuto del committente a stipulare il contratto in forma scritta.

Fisco

Con la nuova legge le spese per convegni e corsi di formazione, inclusi viaggio e soggiorno diventano deducibili al 100%, entro i 10.000 euro annui. Le spese sostenute per la certificazione delle competenze, orientamento, auto-imprenditorialità, erogati da organismi accreditati, sono anch’esse deducibili al 100%, entro i 5.000 euro annui. Deducibili al 100% inoltre gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà. Il provvedimento si applica dal 2017, a tutti i lavoratori autonomi, con esclusione di chi è in regime forfettario.

Welfare

Si potrà accedere alla indennità di maternità anche senza astensione dal lavoro. Si applica, dall’entrata in vigore della legge, alle lavoratrici iscritte alla Gestione separata, che versano lo 0,72% in aggiunta alla contribuzione pensionistica. Cambia anche la norma sul congedo parentale, fortemente voluta dai freelance: ora si potrà chiedere per un massimo di 6 mesi, entro i primi tre anni di vita del bambino. Tuttavia, sarà un limite applicato alla somma dei congedi dei due genitori, anche se uno è in un’altra gestione o cassa di previdenza.
Statuto del lavoro autonomo

Accesso al lavoro

Lo statuto del lavoro autonomo prevede l’istituzione di sportelli dedicati al lavoro autonomo, presso i centri per l’impiego e gli organismi per intermediazione. Questi sportelli dovranno accogliere le domande e le offerte di lavoro autonomo, dare informazioni sull’avvio di attività autonome, per l’accesso a commesse ed appalti pubblici, sulle opportunità di credito, agevolazioni pubbliche nazionali e locali. “Ma i centri non avranno risorse aggiuntive per questo ampliamento di attività”, specifica Acta, che parla quindi di “dubbie ricadute del servizio”.