C’è una rete che mostra sempre più spesso il suo volto peggiore. E che sempre più spesso, nel riversare nell’etere tutto il suo odio, sceglie dei bersagli precisi, delle “categorie” ben delineate. Migranti, musulmani, ebrei. Lo rileva la quarta edizione della “Mappa dell’intolleranza”, progetto ideato da Vox-Osservatorio italiano sui diritti e presentato a Palazzo Marino.
In netto aumento sul social network anche l’intolleranza verso gli ebrei che secondo i curatori del rapporto era “quasi inesistente fino al 2018”. In quest’ultima rilevazione la crescita è del 6,4 per cento: nel 2019 (marzo-maggio) su un totale di 19.952 tweet relativi agli ebrei 15.196 erano negativi e secondo la geolocalizzazione si concentrano soprattutto nella zona di Roma e a seguire di Milano.
Anche l’intolleranza in rete verso i musulmani resta alta con un aumento del 6,9 per cento. Scendono, invece, i tweet intolleranti nei confronti delle persone omosessuali che registrano un meno 4,2 per cento. “I social media sono ormai corsia preferenziale di incitamento all’intolleranza e al disprezzo nei confronti di gruppi minoritari o socialmente più deboli — ha sottolineato Silvia Brena cofondatrice di Vox — Inoltre, anche la narrativa e il linguaggio della politica hanno un impatto sulla diffusione e ‘viralizzazione’ dei discorsi d’odio”. Le città più intolleranti per i loro tweet sono Milano e Roma: nel primo caso su 5.719 tweet raccolti i negativi sono 4.083, nel secondo caso su 18.284 tweet raccolti i negativi sono 12.826.