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M5S, Di Maio denuncia: “Rischiamo di diventare una forza politica dell’odio”

Non sembra calare di tono lo scontro intestino al M5S tra il leader Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Anzi, nella mischia si gettano anche il fondatore Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Il figlio di Gianroberto si chiede perché nessuno abbia ancora chiesto a Conte di dimettersi dopo la sconfitta alle recenti elezioni amministrative. Grillo invece scrive un post dal senso abbastanza ambiguo dove sembra voler dar ragione a Conte sul tema del limite del doppio mandato. Regola che, se confermata nei prossimi giorni, metterebbe nei guai Di Maio.

Scontro nel M5S tra Di Maio e Conte

“Io mi sono permesso semplicemente di porre dei temi, di aprire un dibattito su alcune questioni come la Nato, la guerra in Ucraina e la pace. – si schermisce oggi Di Maio a margine della visita al cantiere di Castellammare di Stabia di Fincantieri – Come la transizione ecologica, come le ricette per le imprese. E ho ricevuto insulti personali, come quelli che ho visto stamattina nei giornali. Temo che questa forza politica rischi di diventare una forza politica dell’odio, una forza politica che, tra l’altro, nello Statuto ha il rispetto della persona. Credo che su questo noi dobbiamo parlare di temi. Il nostro elettorato è disorientato, perché quando si pongono dei temi ci sono degli attacchi personali. E questo non è assolutamente accettabile”, conclude.

“Alcuni obiettano, soprattutto fra i gestori che si arroccano nel potere, che un limite alla durata dei mandati non costituisca sempre l’opzione migliore, in quanto imporrebbe di cambiare i gestori anche quando sono in gamba. – scrive invece Beppe Grillo sul suo blog – Ciò è ovviamente possibile, ma il dilemma può essere superato in altri modi, senza per questo privarsi di una regola la cui funzione è di prevenire il rischio di sclerosi del sistema di potere, se non di una sua deriva autoritaria, che è ben maggiore del sacrificio di qualche (vero o sedicente) Grande Uomo”.

Un intervento che costringe Di Maio a replicare. “Voglio dire una cosa sul secondo mandato. – dice il ministro degli Esteri – Questa è una forza politica che non sta guardando al 2050. Questa è una forza politica che sta guardando indietro. Allora che senso ha cambiare la regola del secondo mandato? Io invito gli iscritti a votare secondo i principi fondamentali del Movimento, li invito io, perché questa è una forza politica che si sta radicalizzando all’indietro”.

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