Vai al contenuto

Putin invade l’Ucraina e Salvini lo molla: “Risposta comune degli alleati”

Vladimir Putin annuncia l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Ma stavolta anche l’amico Matteo Salvini gli volta le spalle. L’avvio delle operazioni militari russe in territorio ucraino scatena, come era logico attendersi, la reazione durissima di tutte le cancellerie occidentali. Compreso il governo italiano che, per bocca del premier Mario Draghi e del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, rende pubblica tutta la sua ostilità nei confronti del comportamento di Mosca. Anche la Lega di Matteo Salvini si accoda. Ma in molti fanno notare che il leader del Carroccio è stato fino a ieri uno dei maggiori estimatori di Putin in Italia.

Matteo Salvini e Vladimir Putin

“La Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare. L’auspicio è l’immediato stop alle violenze. Sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati”. Così si legge in una nota ufficiale della Lega. Dichiarazioni di ferma condanna nei confronti dell’invasione russa dell’Ucraina che, come già accennato, seguono di pochi minuti quelle dello stesso tono pronunciate da Di Maio e Draghi.

Ma il giudizio di Salvini su Putin non è stato certo sempre così negativo. “Ieri sera ho avuto la possibilità di parlare con uno degli uomini di Stato per qualcuno più pericolosi, per me più lungimiranti di questo periodo storico, che è Vladimir Putin, il Vladimir giusto. La Russia non è un nemico ma un amico contro il terrorismo islamico”. Così si esprimeva ad esempio nell’ottobre del 2014 durante una manifestazione a Milano contro l’immigrazione.

“Ritengo che Putin sia uno dei migliori uomini di governo al mondo. Ma lo dico perché lo credo e lo dicono i fatti, non perché me lo suggerisce qualcuno, il fantasma o Facebook. Se avessimo un Putin in Italia staremmo ancora meglio, e questo lo dico perché ne sono convinto e non perché qualcuno mi paga per dirlo”, ribadiva poi lo stesso Salvini nel 2017.

Potrebbe interessarti anche: Putin e i finanziamenti a Salvini: un audio inchioda la Lega