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Macron snobba Conte: l’Italia gialloverde è sempre più isolata

L’Italia resta distante dall’Europa, abbandonata a sé stessa. A sintetizzare alla perfezione l’isolamento del Bel Paese è l’istantanea della visita di Giuseppe Conte al salone dell’aeronautica di Le Bourget, in Francia: da un lato il presidente Emmanuel Macron che arriva a bordo dell’Airbus militare A330, assiste allo spettacolo della Patrouille de France, le frecce tricolori, e poi benedice il prototipo del nuovo caccia militare Next Generation Fighter. Dall’altro, il premier italiano snobbato dal leader francese, costretto mentre visita lo stand Leonardo e quello dall’Agenzia spaziale italiana a parare i colpi che arrivano dal vicepremier Matteo Salvini in trasferta a Washington.

Macron non si è rivelato l’alleato in cui Conte sperava per trovare una sponda nei negoziati europei, ripartito via velocemente senza nemmeno rivedere il premier italiano. “Nessun incontro, si sono già parlati” ha spiegato l’Eliseo. Sottolineando come ogni altro eventuale scambio di vedute sarebbe stato superfluo. E così, racconta Anais Ginori sulle pagine di Repubblica, mentre Salvini va in cerca dell’endorsement americano, a Parigi la coppia franco-tedesca lavora per emanciparsi dal dominio militare dell’alleato Usa ormai sempre meno affidabile. Allo stand di Dassault è stato firmato l’accordo per sviluppare il progetto del Scaf (Système de combat aerien du futur), sistema di combattimento aereo che Emmanuel Macron e Angela Merkel hanno lanciato nel luglio 2017. Le difficoltà per costruire una Difesa comune nel cuore d’Europa sono ancora molte. Ma al di là degli ostacoli, resta un percorso condiviso e avviato, da cui l’Italia è clamorosamente esclusa. E anzi, il nostro governo sembra aver scelto di guardare altrove, visto che sui caccia tratta con il Regno Unito in piena Brexit per partecipare allo sviluppo dei modelli Tempest.Un isolamento industriale e militare che è, nella sostanza, anche politico. E che rischia di accrescersi dopo la consegna della lettera di risposta del governo gialloverde a Bruxelles. La linea sarà quella del “basta con il primato della finanza che non offre chance di crescita”. Conte incontrerà di nuovo Salvini e Di Maio prima dell’invio. Nessuno potrà tirarsi indietro: le responsabilità saranno condivise. E l’Europa sembrerà ancora più lontana.

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