La Procura di Treviso ha avviato un’indagine approfondita sulla morte di Chiara Zardo, una ragazza di soli 18 anni trovata senza vita nella sua abitazione a Pederobba. L’obiettivo è fare luce sulle circostanze dell’evento e determinare con precisione le cause del decesso, attraverso un percorso medico-legale rigoroso e trasparente.
La giovane non presentava precedenti problemi cardiaci ed era stata sottoposta recentemente a un elettrocardiogramma. È stata la madre Elisa a scoprire il corpo e a tentare una rianimazione in attesa dei soccorsi, purtroppo senza successo. L’autopsia, disposta dalla Procura, si svolgerà all’obitorio di Montebelluna per analizzare ogni possibile causa del decesso, che sembra essersi verificato durante il sonno.
Le autorità stanno esaminando attentamente le ultime ore di vita di Chiara, incluse le sue abitudini quotidiane, eventuali terapie in corso e predisposizioni familiari. Questo approccio sistematico aiuterà a guidare le analisi anatomo-patologiche e tossicologiche, fondamentali per individuare la causa scatenante della morte improvvisa.
Secondo quanto riportato da Il Gazzettino, la sera precedente Chiara era uscita e lamentava un mal di gola per il quale aveva assunto alcuni medicinali. Gli inquirenti stanno esaminando con attenzione dosaggi, principi attivi e orari di assunzione per escludere eventuali interazioni o effetti collaterali.
La Procura ha sottolineato l’importanza di una gestione cauta delle informazioni, invitando al rispetto della privacy e alla prudenza nelle ricostruzioni fino al completamento degli esami. La famiglia di Chiara è assistita da professionisti e attende con apprensione i risultati delle analisi, mentre la comunità di Pederobba si unisce nel cordoglio per questa tragica perdita.