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Mara Carfagna punge Salvini: “Lega ambigua su vaccini e green pass”

Mara Carfagna rilascia una lunga intervista a La Stampa, durante la quale attacca frontalmente la Lega di Matteo Salvini. Il segretario del Carroccio viene accusato, insieme a tutto il suo partito, di tenere una linea “ambigua” su temi delicati come il green pass e i vaccini. Ma Carfagna ritiene anche che l’Italia in questo momento sarebbe in ginocchio senza gli “europeisti” come lei. Per questo tesse le lodi del premier Mario Draghi che, a suo dire, deve restare a Palazzo Chigi.

Mara Carfagna critica Matteo Salvini

Secondo Mara Carfagna, dunque, Mario Draghi deve restare a svolgere il ruolo di il presidente del Consiglio perché, spiega, “è l’unico che può garantire la qualità delle riforme abilitanti per il Pnrr. Altre soluzioni sarebbero di galleggiamento”. Secondo lei la gestione draghiana del governo avrebbe reso il nostro Paese “un modello da copiare a livello mondiale”.

Poi, rivolta al leader leghista, Mara Carfagna sottolinea che “senza il coraggio del Partito popolare europeo” di cui forza Italia fa parte “nell’imporre la solidarietà europea di fronte alla crisi sanitaria ed economica, oggi l’Italia sarebbe in ginocchio”. La ministra per il Sud rassicura anche sul fatto che i dissidi interni con Silvio Berlusconi sono ormai acqua passata perché “la sua linea europeista, liberale, garantista è la nostra da sempre”.

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 21-06-2019 Roma Politica 245° Anniversario della Guardia di Finanza. Nella foto Matteo Salvini, Mara Carfagna

Ma a far discutere è il suo attacco diretto a Salvini. “Non ho alcun titolo per intervenire nelle vicende interne degli alleati. – dichiara Mara Carfagna – Ma credo che, più delle parole, contino i fatti. Sulla lotta al Covid l’Europa ha scelto vaccini e green pass. La Lega, seppure con molte ambiguità, sembra essersi adeguata. Sul Recovery i leghisti hanno votato a favore del Piano all’Europarlamento, in contrasto con il loro gruppo di appartenenza, che votò contro, e con l’Ecr di Fratelli d’Italia, che si astenne. Nei prossimi due anni la Lega andrà verso una riconciliazione con l’Europa o in direzione opposta? Questo è il vero interrogativo”.

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