Sembrava essere entrata ormai in una parabola discendente difficile da arrestare, con sondaggi non troppo clementi e una figuraccia in tv nel duello con Macron che continuava a fare capolino. Poi, per sua fortuna, le cose sono cambiate. Marine Le Pen, storica leader della destra nazionalista francese, è infatti tornata alla carica, consapevole di un clima diverso. A partire dalla rivolta dei gilet gialli, “la nostra gente”, che continua a spaventare la Francia. E passando per l’elezione del governo gialloverde in Italia.
 Salvini si era infatti arrabbiato a inizio gennaio per le esitazioni francesi sull’accordo che dà a Fincantieri il controllo dei cantieri navali dell’Atlantico (la francese STX). La Le Pen si era opposta al pensiero del leader del Carroccio sostenendo che, fosse per lei, “lo stato francese rimarrebbe proprietario della STX”. Difficile trovare un accordo che soddisfi entrambi. Ma la questione, tutto sommato, può essere rinviata. Prima il voto.
Salvini si era infatti arrabbiato a inizio gennaio per le esitazioni francesi sull’accordo che dà a Fincantieri il controllo dei cantieri navali dell’Atlantico (la francese STX). La Le Pen si era opposta al pensiero del leader del Carroccio sostenendo che, fosse per lei, “lo stato francese rimarrebbe proprietario della STX”. Difficile trovare un accordo che soddisfi entrambi. Ma la questione, tutto sommato, può essere rinviata. Prima il voto. L’euro e la permanenza nell’Unione erano un tempo le tematiche forti che univano Salvini e la Le Pen. Oggi, i due leader sono concordi nel superare i due punti storici delle rispettive agende e puntare a un rinnovamento dell’Europa dall’interno: “Quando il presidente della Commissione non sarà più Juncker – spiega la politica francese – ma una personalità espressiva delle idee mie e della Lega, le cose miglioreranno”.
L’euro e la permanenza nell’Unione erano un tempo le tematiche forti che univano Salvini e la Le Pen. Oggi, i due leader sono concordi nel superare i due punti storici delle rispettive agende e puntare a un rinnovamento dell’Europa dall’interno: “Quando il presidente della Commissione non sarà più Juncker – spiega la politica francese – ma una personalità espressiva delle idee mie e della Lega, le cose miglioreranno”.Paralisi di governo: dal reddito alle pensioni, a rischio l’intero programma gialloverde
